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martedì 13 novembre 2007

Violenza sessuale - omofobia: Battaglia Lega e An in Commissione Giustizia.

Da Pisicchio testo che prevede anche stalking, domani primo voto.

(Apcom) - Parte in salita il cammino del testo presentato dal presidente della commissione Giustizia della Camera, Pino Pisicchio, sui reati di stalking e omofobia. Alleanza Nazionale protesta sui tempi di discussione, troppo rapidi secondo il parere del rappresentante in Commissione Edmondo Cirielli; la Lega con Carolina Lussana annuncia forte opposizione al provvedimento: il Carroccio infatti punta il dito contro la volontà della maggioranza di trattare unitariamente i reati di omofobia e persecuzione sessuale.

L'articolato presentato da Pisicchio tuttavia verrà messo ai voti domani mattina alle 9.30 per essere adottato come testo base ed è stato già fissato il termine per la presentazione degli emendamenti a martedì prossimo, 20 novembre.

"Questa mattina alle 13.45 - racconta Cirielli in una nota - è stato presentato un testo base su una proposta di legge assai composita poiché mette insieme il reato di molestie persistenti (stalking ) e la discriminazione sessuale che richiedeva un'adeguata lettura e riflessione da parte dei gruppi e dei commissari. Alla richiesta di effettuare la votazione solo a distanza di 24 ore, cioè domani nella prossima seduta utile, con un'arroganza inaudita e senza precedenti nella prassi parlamentare la maggioranza ha cercato di ottenere un voto con pochissimi commissari presenti, circa 15 sugli oltre 60 componenti".

"Nel merito delle proposte - prosegue il deputato di An - appare evidente che la fretta del partito democratico, e in genere della maggioranza, di approvare non tanto il reato di molestie persistenti, di cui sono vittime tantissime donne, quanto il reato che equipara la discriminazione o l'incitamento all'odio razziale con quello di una fantomatica discriminazione perfino sull'orientamento di genere, dipende dal ricatto che l'estrema sinistra pone sulla stabilità del Governo".
"Questo atteggiamento sconsiderato, peraltro - spiega Cirielli - ha rallentato l'adozione del provvedimento sullo stalking, che era unanime da parte della commissione e che sarebbe potuto essere approvato in legislativa. Appare invece evidente che l'idea che in futuro si potrà essere puniti penalmente perchè si dissente sull'idea che gli omosessuali possano adottare figli o che si possano sposare, o si possa essere perseguiti per le proprie convinzioni religiose, rappresenta un fatto inaccettabile".

"Lo avevamo già detto in aula - attacca la leghista Lussana - quando abbiamo votato contro la proposta di stralcio: lo stalking, nei confronti del quale le donne ci chiedono di intervenire con urgenza, deve esser trattato separatamente. Si può trovare unanimità senza cedere al ricatto politico di Grillini e delle lobby omosessuali che trovano sponda nella sinistra radicale, che ha voluto legarlo al reato di omofobia configurato, con una modifica della legge Mancino, come reato di opinione".
"È una autentica vergogna - insiste Lussana - lo stalking doveva e deve procedere separatamente dall'omofobia. Questo meritano le donne che hanno subito, subiscono e subiranno violenza e che si aspettano una risposta da parte della politica per cercare di arginare il fenomeno. Voler aprire il dibattito sull'omofobia, con il rischio che magari si possa incriminare per discriminazione chi, come la Chiesa, dice che l'omosessualità è contro natura o che gli omosessuali non possono adottare bambini, vuol dire dilungare i tempi della approvazione dello stalking, sul quale invece tutti ci troviamo d'accordo. La maggioranza ha ceduto vergognosamente ai ricatti di chi ha subordinato una corsia accelerata per lo stalking con l'abbinamento all'omofobia e mi dispiace che anche nell'opposizione qualcuno faccia sponda e qualcun altro se ne sia accorto troppo tardi".

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