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domenica 25 novembre 2007

A Padova si discute il bando per assegnare le case popolari. Bonus a precari. E le coppie di fatto? E le coppie gay?

Punti in più anche a separati e sposini giovani.

(M. C. - Il Mattino di Padova) Arriva in Consiglio il nuovo bando approvato dalla giunta per l’assegnazione di case popolari, che attribuisce punteggi maggiori a categorie «protette». 5 punti in più vengono garantiti ai single con contratto di lavoro precario, alle ragazze madri e alle coppie di giovani sposi. 4 punti ai separati rimasti senza casa, agli anziani che rinunciano all’ospizio e ai nuclei che vivono in alloggi malridotti o sovraffollati. 3 punti aggiuntivi ai disabili con invalidità fra il 40 e il 66%, nonché ai nuclei che pagano affitti onerosi. In discussione anche un emendamento dei consiglieri Zan e Beltrame per includere le coppie di fatto, etero e omosessuali. «Un’aggiunta accoglibile», dice l’assessore Daniela Ruffini.

Arriva in consiglio comunale il nuovo bando per l’assegnazione di case popolari. E non mancano le polemiche. Soprattutto dopo la proposta, presentata dall’assessore alla casa Daniela Ruffini e approvata dalla giunta, di dare maggiori punteggi a precari, separati, anziani, invalidi, ragazze madri e giovani coppie. Sarà bagarre anche su un emendamento che sarà presentato dai consiglieri della sinistra, Alessandro Zan e Giuliana Beltrame, per includere tra le giovani coppie anche quelle di fatto, etero ed omosessuali, riconosciute all’anagrafe dal Comune. «Mi sembra un’aggiunta accoglibile», fa sapere l’assessore. «E’ un gesto di pari opportunità che non sottrae nulla a nessuno - assicura il presidente regionale dell’Arcigay - Anche perché il consiglio ha già approvato il riconoscimento delle coppie di fatto».

Gli aiuti. Non solo coppie gay. Anzi, la delibera presentata dall’assessore alla Casa, Daniela Ruffini, comprende un’ampia varietà di «particolari situazioni» che possono portare ad un «bonus» di punti nella graduatoria del prossimo bando per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp), che sarà pubblicato a dicembre. Molti di questi sono già previsti nella legge regionale numero 10 del 1996 che regola l’assegnazione degli alloggi (e che già consente la possibilità di partecipare ai conviventi «more uxorio»). In primis il disagio economico, i nuclei familiari con più di cinque componenti e chi vive in situazione di disagio o emarginazione. Ma il Comune di Padova aggiungerà altre specificità.

Precari. Potranno avere ben 5 punti in più quei nuclei familiari formati da un solo componente con un contratto di lavoro precario. In pratica saranno agevolati i single che hanno un contratto a tempo determinato, interinale oppure di collaborazioni coordinate.

Separati. Agevolazioni anche per chi si ritrova per strada dopo una separazione. In presenza di una sentenza rilasciata dal tribunale, si avranno 4 punti in più. Sono i casi di nuova povertà tra i più diffusi, come ha denunciato anche la Caritas. Molto spesso si tratta di uomini soli, che lasciano la casa all’ex moglie con i figli.

Anziani. Fra le tipologie aiutate, anche gli anziani che non intendono proseguire una situazione di ricovero in casa di riposo (per i quali il Comune già eroga un contributo alla retta) che avranno 4 punti in più. Mentre altri 8 punti saranno dati a quei nuclei familiari in cui è presente una persona di oltre 60 anni e che abbia presentato domanda di alloggio popolare almeno già cinque volte.

Disabili. La legge regionale prevede già che le persone con un’invalidità oltre il 66% abbiano delle agevolazioni in graduatoria. Palazzo Moroni adesso «premierà» con 3 punti in più anche i disabili con invalidità tra il 40 e il 66%.

Alloggi malridotti. Interventi di sostegno sono previsti anche per chi vive situazioni di gravi problematiche abitative. Come l’antigienicità dell’alloggio, che porta 4 punti in più. «Al contrario di Bitonci, noi aiutiamo chi è in difficoltà. E senza discriminazioni», spiega orgogliosa l’assessore di Rifondazione comunista. Ovviamente sono previsti punti in più per chi non ha alcun alloggio e per chi è segnalato in grave difficoltà dai servizi sociali. Anche il sovraffollamento dell’abitazione vale 4 punti in più.

Canone oneroso. Quei nuclei familiari che vivono in affitto e che pagano di pigione più del 50% del loro reddito, certificato dall’Isee, avranno 3 punti in più. Al bando perciò potranno partecipare anche coloro che si trovano in difficoltà con l’affitto.

Ragazze madri. Un adulto con uno o più minori in condizioni di disagio economico beneficerà di altri 5 punti in più, in aggiunta a quelli già previsti dalla legge regionale.

Giovani coppie. La parte più discussa. Prevede 5 punti in più per le coppie di «nubendi» o di coniugi in cui l’età media tra i due componenti sia pari o minore a 30 anni. Resta necessario quindi il matrimonio per ottenere l’agevolazione. A questo punto interverrà l’emendamento che sarà presentato da Alessandro Zan e Giuliana Beltrame, che aggiungerà alle giovani coppie anche quelle riconosciute dall’anagrafe come «famiglie anagrafiche». Le coppie di fatto possono già fare richiesta di case popolari, ma se l’emendamento sarà approvato quelle giovani potranno richiedere anche i 5 punti aggiuntivi.

L’opposizione. Una proposta che non mancherà di sollevare polemiche a palazzo Moroni. Il centrodestra è già sul piede di guerra: «Come al solito la famiglia è l’ultimo dei pensieri della giunta Zanonato-Ruffini», attacca il consigliere forzista Domenico Menorello. L’assessore alla casa è tranquilla: «Sono certa che la maggioranza saprà cogliere i punti innovativi di questa delibera».

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