(Jan Bernas - Apcom) "Il governo di Jaroslaw Kaczynski (nella foto) è  stato il peggiore dal 1989. Abbiamo perso due anni". Giudizio senza appello  quello espresso da Krzysztof Kliszczynski, presidente dell'Associazione Lambda,  equivalente polacco dell'Arcigay, nel mirino delle autorità da quando al potere  a Varsavia sono arrivati i gemelli. A due giorni dall'apertura delle urne in  Polonia, fra l'incertezza generale sull'esito delle elezioni, la comunita' gay  ha le idee chiare. Quantomeno su chi non votare.
"Nessuno di noi  voterà per Diritto e Giustizia (PiS - partito dei Kaczynski, ndr). La coalizione  che ha governato fino a poco tempo fa (PiS, Lega delle famiglie polacche e  Autodifesa, ndr) ha rappresentato il peggiore scenario politico della Polonia  post-1989", dice Kliszczynski in un colloquio con  Apcom.
L'associazione Lambda e' sorta nel 1997. E' presente su  tutto il territorio polacco, anche se le attivita' sono concentrate soprattutto  in grandi citta' come Varsavia, Cracovia, Poznan e Stettino. Nella sola Varsavia  conta oltre 15 mila fra membri e simpatizzanti. Obiettivo che l'organizzazione  si e' prefissata e' quello di costruire un'identità positiva dell'omosessualità  e promuovere nella società polacca una cultura di tolleranza e di  accettazione.
Da quando però a fine 2005 il governo socialconservatore è  andato al potere, l'associazione Lambda ha dovuto fare i conti con l'ostracismo  dei Kaczynski e dei suoi alleati.
Il ministero dell'Educazione di  Varsavia - guidato dall'ultracattolico Roman Giertych - ha avviato una campagna  denigratoria contro gay e lesbiche, arrivando a inserire nei programmi delle  scuole un piano contro la "propaganda omossesuale". Atti di violenza da parte  della polizia hanno accompagnato la marcia dei gay per le strade di Poznan,  l'anno scorso. "Da quel momento - dice Kliszczynski - il governo Kaczynski ha  continuato ad attaccarci, chiamandoci malati o perversi".
Ma  l'atteggiamento delle istituzioni nei confronti dei gay non sembra rispecchiare  il sentimento della società polacca. "La nostra società non è omofoba, sono  rarissimi episodi di violenza. I polacchi si lasciano molto facilmente  manipolare. E questo - racconta ancora il presidente di Lambda - e' quello che  hanno fatto i Kaczynski. Hanno giocato con le paure e l'ignoranza della  gente".
Se da parte del governo c'è stata una sorta di ostracismo  contro gli omosessuali, non meglio ha fatto in questi anni la Chiesa polacca:  distratta, imbarazzata, a volte apertamente in contrasto con il mondo gay. "La  Chiesa polacca non prende posizione sull'omofobia o su i nostri diritti.  Semplicemente - sostiene Kliszczynski - mette la testa sotto la sabbia. Non  vuole vedere, ha paura e tratta la questione come un tabu".
Alle Europee con lo sbarramento al 5%. Barricate da sinistra.
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(Panorama) Liste bloccate, con parità di genere, sbarramento al 5% e dieci 
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della le...







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