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martedì 30 ottobre 2007

Mariangela Melato: "Sola me ne vo"...in scena al Teatro Sistina di Roma.

L'attrice racconta storie, recita monologhi, canta e balla.

(Maria Antonietta Amenduni - Agenzia Radicale) Mariangela Melato, un simbolo del teatro italiano. Inutile ricordare la carriera (o il mestiere, come dice lei) di questa grande attrice: ha lavorato con quasi tutti i maggiori registi della scena italiana e ha meritato numerosissimi premi e riconoscimenti attribuiti alla sua attività d'attrice teatrale e cinematografica, tra i quali due «Premio Eleonora Duse», quattro «David di Donatello», sei «Nastri d'argento», quattro «Maschere d'oro», tre «Grolle d'oro», due «Premi Ubu», il «Premio Simoni», il «Grifo d'oro della Città di Genova». Ora l'attrice milanese, torna al Sistina, teatro nel quale non si esibiva dal 1974, e sarà in scena dal 30 ottobre al 25 novembre. La grande attrice italiana si cimenta in un genere per lei assolutamente insolito. Difficile però inquadrare questo particolare show in una categoria definita: lo spettacolo non permette etichette, virando all'improvviso dall'one women show, al musical, al monologo. "Sola me ne vo", testo di Vincenzo Cerami, Giampiero Solari, Riccardo Cassini e Mariangela Melato, per la regia di Giampiero Solari, è il nuovo spettacolo teatrale che propone Mariangela Melato calandosi in una veste completamente insolita. La grande attrice italiana si confronta con un genere per lei nuovo, nel quale racconta storie, recita monologhi intensi e brillanti, canta e balla affiancata da ballerini e musicisti. Mariangela Melato ci racconta con ironia ed emozione un suo modo particolare e personale di porsi davanti alla vita. Ci racconta della sua Milano degli anni ‘60. Ci racconta di sé come attrice e come donna che con orgoglio ha fatto della solitudine una scelta di vita ed è così, sola, che si presenta sul palco al suo pubblico: "Sono anni ch e faccio teatro, e sono anni che riempio i teatri, mi imbarazza dirlo ma è così. Tutti mi vedono in maniera diversa, e chi mi viene a trovare poi in camerino, scopre che sono una persona normale. In questo spettacolo voglio incontrare il pubblico in modo diretto e senza paraventi. La gente che va a teatro va premiata, e io voglio avvicinarmi a loro e regalare un pò più di me". "Sola me ne vo" è una parentesi leggera nel percorso teatrale della Melato e al tempo stesso una grande prova d'attrice, elegante e originale. Le musiche originali e gli arrangiamenti delle canzoni sono del maestro Leonardo De Amicis, le coreografie originali di Luca Tommassini. Gli anni passano ma per lei il tempo sembra essersi fermato: "Ero una promessa del teatro italiano, apparentemente la promessa è stata mantenuta, ma gli esami non finiscono mai; sono la persona timida di una volta, ma lo maschero meglio...me la faccio sotto, questa è la verità" (ride, ndr). Una donna sola per scelta, con il suo modo originale e personale di affrontare il mondo, in questo caso cantandoci e ballandoci sopra, che fa dello spazio teatrale un contenitore dei suoi umori, dei suoi ricordi, delle sue fantasie, "diventando" lì dentro se stessa. Sola, ma allo stesso tempo assieme a tutti noi: "C'è un uso un po' nostalgico delle canzoni, c'è la meoria, il ricordo, l'allegria, la felicità, insomma c'è un condensato di emozioni". E la Melato, pur essendo sola in scena (a parte il corpo di ballo di 6 elementi), non è la protagonista assoluta: come dice lei stessa, il protagonista è il teatro, che lei omaggia e predilige, nel sempiterno rapporto tra chi sta sul palco ed il pubblico. Ha scelto di essere sola sul palco, ma un'attrice, sola sul palco, non è mai: "Mi sono sempre appassionata di ballo, ma non mi definisco una ballerina; però se avessi partecipato a ballando con le stelle, li stendevo tutti! (ride, ndr). Luca Tommasini, ha capito che sono musicale e mi ha lasciata libera. Mi sento a mio agio con il corpo di ballo...anche se no ballo sulle punte"! Stuzzicata sul cinema, dice la sua senza peli sulla lingua: "Il cinema oggi in italia non c'è. Ci sono registi bravi come soldini per esempio. Lo stesso doppiaggio italiano, che da noi è fatto benissimo, è un deterrente, infatti tra un film italiano e uno con nomi come Brad Pitt e altri, la gente sceglie quello con Pitt, che tanto è doppiato divinamente! Vedi per esempio i francesi, che non mi stanno simpatici, sanno difendere il loro prodotto. Io non ho delle preferenze, ma per esempio i film americani, sono di solito delle grandi s........!"

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