E' imminente una nuova esecuzione capitale di un giovane omosessuale in Iran.
Makwan Moloudzadeh kurdo iraniano di di 21 è stato condannato a morte e confermata dopo che la corte suprema ha respinto il suo appello il 1° agosto scorso.
Il fatto risale al 2006 quando nella città di Paveh il giovane venne fatto oggetto di una denuncia presentata da un ragazzo di tredici anni che lo accusava di violenze.
Torturato durante la detenzione, il giovane avrebbe confessato di aver avuto rapporti sessuali omosessuali sin dal 1999 quand'era minatore e pressapoco della stessa età del ragazzo che l'ha denunciato essendo nato il 31 marzo 1986.
Amnesty International e l'associazione gay iraniana in esilio Irqo sostiene la liberazione di Makwan Moloudzadeh ed assieme ad ltri organismi internazionali ha iniziato una serie di azioni di protesta da fare pervenire alle autorità del paese.
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2 commenti:
Ma probabilmente qui il problema non è tanto il fatto che il ragazzo fosse omosessuale, ma quanto il fatto che gli atti sessuali in questione fossero stati compiuti con vilenza. o no?
“L’hanno ucciso!”, con queste parole, strozzate dalla commozione, i volontari del progetto gionata (www.gionata.org) sono stati avvertiti telefonicamente che tutto era finito. Makwan, il 21enne iraniano condannato a morte in Iran per il reato di “lavat” (letteralmente, “sodomia") è stato giustiziato nel carcere alle 5 del mattino (ora iraniana) del 5 dicembre 2007. Nessuno, nemmeno l'avvocato, il padre e lo zio di Makwan erano stati informati. Di fronte a tanta violenza ci uniamo anche noi idealmente alle donne e agli uomini della REFO di Firenze (http://refofirenze.wordpress.com) che giovedì 13 dicembre 2007 alle ore 21 si riuniranno a Firenze presso il Centro comunitario Valdese di Via Manzoni per dare vita ad una preghiera ecumenica e per gridare “la nostra sete di giustizia, di amore e di compassione, perché non si dia più la morte nel nome dell’unico Dio dei cristiani, degli islamici e degli ebrei”.
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