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martedì 2 ottobre 2007

E i gay di Springfield?

(L'Unità - D. V.) Omosex velati tra i Simpson.
Nel primo film dei Simpson che sta sbancando ai botteghini la sorella lesbica di Margie, moglie di Homer, il capofamiglia, non c'è. E non è la sola a mancare. I Simpson formato pellicola tengono sotto tono la tematica gay, per nulla compressa negli episodi televisivi. Per il piccolo schermo Usa fu annunciato un coming out. L'ideatore dei Simpson Matt Groening e i suoi autori lasciarono capire che il loro «gay» pronto a dichiararsi era Waylon Smithers, il mite segretario di Mr Burns, perfido proprietario dell'impianto nucleare di Springfield. Ma chi andrà a vederli nelle sale si accorgerà che gli sguardi languidi che Smithers lancia a Burns sono stati «epurati» e trasformati in occhiate di sottomissione e basta. Ancora. «Springfield legalizzerà le unioni omosessuali» aveva dichiarato uno dei produttori. Homer diventerà ministro di culto e unirà una coppia gay. Nel movie non c'è niente di tutto questo. Se in America si è acceso il dibattito sui matrimoni gay, i Simpson-film, che di consueto si rifanno all'attualità, non ne parlano affatto. A tenere banco è soprattutto il tema dell'inquinamento, mentre le bordate antimilitariste sono ridotte all'osso. L'omosessualità c'è, ma quale? Quella clandestina. Due poliziotti in pattuglia, che hanno l'ordine di arrestare Margie per il disastro ambientale commesso da Homer, la ignorano. Motivo? Hanno fretta di appartarsi per sbaciucchiarsi lontano da occhi indiscreti. Nessun coming out, niente nozze gay.
L'ironia dei Simpson non graffia il grande schermo.

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