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martedì 2 ottobre 2007

Cosa rossa, Occhetto lancia Vendola.

A Bari la convention di esponenti storici della Sinistra italiana che candidano il governatore pugliese alla leadership del nuovo soggetto.

"Basta con i vecchi apparati". Ma il Pdci strappa: non ci stiamo.
Il presidente: "Io sono attualmente impegnato nella fatica della Regione".
I Comunisti italiani reclamano "maggiore collegialità e un rapporto equilibrato".
(Lello Parise L'Espresso) Achille Occhetto "benedice" Nichi Vendola alla guida della Cosa rossa. Armando Cossutta non fa nomi, piuttosto precisa: «Io Cosa rossa non la chiamerò mai». E insiste: «E´ giunto il momento di dare vita subito alla costituente di sinistra, dove raccogliere tutti coloro che si sentono di sinistra, come dice Bertinotti». Ma la strada è in salita: i comunisti italiani, abbandonati dallo stesso Cossutta dopo lo scontro con Oliviero Diliberto, puntano i piedi.
Prove tecniche per materializzare l´altra faccia del Pd, a Bari. Alcuni movimenti organizzano all´Excelsior il dibattito sulla necessità di «costruire insieme la Casa della sinistra». Perché, ragionano ad alta voce un po´ tutti i presenti a questo raduno per metà orgoglioso e per metà nostalgico, così come stanno le cose «o ci muoviamo o moriamo». Il tacco d´Italia, nell´immaginario collettivo, potrebbe addirittura essere il palcoscenico per celebrare la nascita del nuovo partito: anche solo perché Vendola è l´unico governatore del Belpaese con la falce e il martello, perché a distanza di due anni dal trionfo del "rivoluzionario gentile", un altro comunista diventa a furor di popolo sindaco di Taranto. Inoltre perché Nichita il Rosso potrebbe sbaragliare «capi e capetti» - la definizione è di Pietro Folena - e fare navigare il vascello dell´ala radicale col vento in poppa.
«Sì, per fare questo sarebbe adatto proprio uno come Vendola: un uomo che sa marciare oltre i vecchi binari» racconta Occhetto, secondo cui «la formazione del Pd su basi moderate lascia aperto uno spazio enorme a sinistra».
Quanto a Vendola, non si fa tirare per la giacchetta: «Quello della leadership penso che sia l´ultimo problema da affrontare. Questo è un grande cantiere aperto e destinato a rendere affascinante la sinistra, innanzi tutto per le giovani generazioni». Il governatore assicura di essere «molto grato» nei confronti di chi gli batte le mani, ma aggiunge: «Io sono attualmente impegnato nella fatica del governare». Tuttavia «voglio contribuire a tirare su la casa di una sinistra che possa affrontare i dilemmi e le sfide di questo millennio».
Come Occhetto, come Cossutta, Vendola predica «una sinistra unita e plurale». Ma Ersilia Salvato ammette: «Ci sono ancora troppe resistenze in giro ecco perché dobbiamo cercare di dare una spallata». La prova? Il Pdci non partecipa al forum barese, coordinato da una giovane donna di Noci, Mimma Palmisano, 34 anni, che «non ho tessere in tasca». I comunisti italiani non credono che la Cosa rossa, come una bacchetta magica, esorcizzi i grattacapi della sinistra. «No, questa non ci sembra la strada giusta» fa sapere Franco De Mario. Invece, «rimaniamo convinti sostenitori di un accordo confederale tra forze politiche portatrici di istanze programmatiche diverse, con posizioni e giudizi differenti sulla giunta regionale». Gli oratori «suggestivi ed autorevoli», non bastano. De Mario affonda il colpo: «Noi, più modestamente, ci permettiamo di chiedere al governatore Vendola d´impegnarsi a risolvere rapidamente la drammatica condizione in cui vivono centinaia di famiglie. Quelle dei lavoratori precari della sanità. Lavoratori che si sono visti cancellati decine di anni di anzianità ed ogni possibilità di fuoriuscita dal precariato. Se questo è un fatto, ribadiamo a tutti che non aderiamo ad alcun patto tra consiglieri regionali della sinistra in un´ottica di contrapposizione-competizione con il nascente PD. Poiché l´obiettivo di rafforzare la maggioranza di centrosinistra, deve essere perseguito da tutta la coalizione». Il Pdci reclama «maggiore collegialità» nonché un «rapporto più equilibrato» fra giunta, consiglio e partiti dell´Unione.


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