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lunedì 26 maggio 2008

I gay, l'Arcigay e quegli appelli al governo ed alle istituzioni sempre di parte.

Qualcuno ci sa spiegare perchè in Italia non esiste un unico movimenti Glbt ma tanti movimenti quasi quanti sono i partiti nel nostro paese e cioè un'infinità?
Perchè ogniqualvolta i gay sono al centro di un atto discriminatorio ci giungono in redazione almeno una decina di comunicati a firma diversa? Perchè l'Arcigay che dovrebbe essere un organismo super partes è invece un megafono della sinistra più radicale? Perchè ad esempio GayLib ricopia i comunicati del movimento di sinistra (e probabilmente manco se ne accorge...) salvo poi rimangiarsi tutto e stilare un comunicatino molto di maniera ma con toni che credono essere di destra? Perchè l'ex on.le Grillini si fa i comunicati per i fatti propri come pure l'on.le Paola Concia? Perchè il Circolo Mario Mieli non perde l'occasione per tirare le orecchie all'Arcigay nazionale come a quella romana diretta dal presenzialista Marrazzo? Perchè, appena è possibile ognuno snobba le manifestazioni dell'altro. E' così difficile trovare un'unità di intenti? Probabilmente si, ci sono troppi soldi in gioco, questa e la verità, ed intanto godiamoci l'ennesimo quanto inutile comunicato dell'Arcigay. A ore seguirà certamente quello del Circolo Mieli, dei Gay Rosa arcobaleno, di Grilini, della Concia, di GayLib (questi arrivano almeno un paio di giorni dopo...) , ecc. ecc. Sembra quasi che ognuno tenda a rassicurare il propri pollaio fregandosene degli altri, ovviamente con toni e finalità diverse. Ma alla fine, gratta, gratta, sempre economiche o, comunque, molto personali...
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(Adnkronos) - "Facciamo appello alla Presidente della Commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno, ai capigruppo di maggioranza ed opposizione, affinche' sia nuovamente messo all'ordine del giorno il provvedimento su stalking ed omofobia, stralcio dell'intero pacchetto contro la violenza alle donne e alle persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) presentato nella scorsa legislatura dal governo Prodi, che era stato licenziato dalla Commissione Giustizia". E' il testo della richiesta rivolta oggi agli organi competenti dai presidenti nazionali di Arcigay, Aurelio Mancuso, e di Arcilesbica, Francesca Polo. "Si tratta -sottolineano le associazioni nell'appello- di affrontare con urgenza e con gli strumenti parlamentari che permettono una rapida discussione e approvazione di due questioni urgenti, che possono dare una risposta concreta ed efficace all'ondata di violenza contro le donne e le persone lgbt. L'introduzione del reato di stalking sarebbe uno strumento efficace in mano alle forze dell'ordine e della magistratura per impedire sul nascere le molestie ripetute ai danni delle donne, che purtroppo sfociano quasi sempre in violenze sessuali". "L'estensione della legge Mancino -ricordano inoltre Arcigay e Arcilesbica- che si occupa delle aggravanti per i reati ad odio anche per l'orientamento sessuale (gay e lesbiche) e per identita' di genere (trans) aiuterebbe nei fatti migliaia di persone a non avere piu' paura e a denunciare le aggressoni, perche' finalmente tutelati da norme giuridiche ad hoc. Entrambe i reati sono codificati in quasi tutti i paesi europei ed occidentali e accompagnati da politiche di aiuto, sostegno e campagne di sensibilizzazione, hanno ottenuto ottimi risultati".

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