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lunedì 26 maggio 2008

Alcuni episodi di violenza: Il governo di destra può essere in parte responsabile?

(Paolo Borrello) Nelle ultime settimane alcuni episodi di violenza molto preoccupanti si sono verificati in diverse parti d'Italia. Il più grave in assoluto è rappresentato dalla morte di un giovane a Verona, poi gli assalti ai campi rom, a Napoli e a Roma, alcuni pestaggi nei confronti di transessuali e di gay, a Roma, e sempre nella capitale, nel quartiere Pigneto, la spedizione punitiva nei confronti di un commerciante bengalese.
Indubbiamente episodi di violenza simili si sono verificati anche nel recente passato. E' sufficiente rilevare che da tempo si assiste ad un maggiore attivismo di gruppi neofascisti, talvolta ultras di squadre di calcio, che si sono resi responsabili di numerosi atti di violenza, inaccettabili. E fra i gruppi neofascisti un ruolo importante è stato svolto da persone vicine e talvolta anche aderenti al movimento Forza Nuova.
Si ha la sensazione (più che la sensazione per la verità...) che nelle ultime settimane il numero degli episodi di violenza verificatisi sia aumentato. E' solo la percezione di un aumento della violenza (si ricordi che spesso in passato si è parlato che non si è accresciuto il numero di certi reati commessi ad esempio da immigrati ma che invece è aumentata la percezione da parte di ampi settori della società italiana di quei reati) o invece realmente sono aumentati quegli episodi di violenza che ho inizialmente citato? Io credo che effettivamente siano aumentati (tra l'altro non ricordo che si siano verificati, nel passato meno recente, assalti ai campi rom quali quelli avvenuti pochi giorni or sono).
E' del tutto evidente che, come nel caso dei reati commessi dagli immigrati, e dai rom soprattutto, le responsabilità penali sono individuali e pertanto non vanno accusati e perseguiti tutti gli immigrati di una determinata nazionalità oppure tutti gli appartenenti a una determinata etnìa, anche nel caso degli episodi di violenza considerati in questo post le principali responsabilità sono quelle individuali, degli autori di questi episodi di violenza che devono essere puniti, senza alcuna sottovalutazione del fenomeno.
Non ci si può fermare qui però. Io ho studiato statistica e devo notare che non si può fare a meno di rilevare l'esistenza di una correlazione appunto di natura statistica tra la nascita del nuovo governo di destra e la vittoria di Alemanno a Roma, da un lato, e la crescita degli episodi di violenza, dall'altro, nel senso che tale crescita si è verificata dopo la formazione del governo e la vittoria di Alemanno. Per dimostrare che esiste una vera e propria correlazione tra i due fenomeni occorre individuare una teoria che spieghi quella correlazione (e ciò è vero per ogni correlazione statistica), cioè il motivo in base al quale il primo fenomeno ha causato il secondo. Altrimenti la correlazione non ha senso e i due fenomeni possono essere puramente casuali. A me sembra che una teoria ci possa essere. Io credo che il governo di destra, il sindaco Alemanno (insisto con Alemanno perchè diversi di quegli episodi si sono verificati a Roma), abbiano creato un clima favorevole, un terreno fertile, affinchè quelle violenze si siano intensificate. Se si "mostrano i muscoli" nei confronti degli immigrati, dei rom, dei "diversi" di nazionalità italiana, è probabile che si dia la stura a persone che già da tempo manifestavano tendenze xenofobe od omofobe, per esempio. Anche il decisionismo semplicemente propagandistico (mi riferisco anche al pacchetto sicurezza del governo nel quale una parte dei provvedimenti sono semplicemente di natura propagandistica perchè difficilmente attuabili) può essere pericoloso, può spingere alcuni a perseguire gli stessi obiettivi dei governi nazionale e locali con altri strumenti, violenti e pericolosi.
A mio avviso quindi occorre maggiore prudenza da parte di quei governi.
Io non sottovaluto il problema della sicurezza in Italia. Riconosco che il precedente governo e il centrosinistra, nelle sue diverse componenti, lo hanno sottovalutato non attuando interventi concreti necessari per affrontare quel problema che giustamente viene riconosciuto come molto importante da consistenti settori della società italiana. Ma una cosa è attuare interventi concreti che per essere davvero efficaci, peraltro, non possono prescindere da una vera riforma della giustizia, che interessa non solo gli immigrati ma anche gli italiani, altra cosa è sparare nel mucchio, fare propaganda, incitare, più o meno esplicitamente, a darsi da fare da soli, ad esempio promuovendo delle ronde formate da singoli cittadini.
Queste sono almeno le mie valutazioni. Che ne pensate?

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