Resiste il racket che fa prostituire i ragazzini. Il restyling zoppo di corso Lodi, lo scalo Romana occupato, le risse al «Polaris».
(Armando Stella - Il Corriere della Sera) Piazza Trento è un luogo «storico» della prostituzione maschile, un non-luogo di transito per autobus Atm e «femminielli». Finisce qui il quartiere affacciato su Porta Romana, chiuso a est e ovest da corso Lodi e via Ripamonti. E' stata la piazza della tratta dei minori, dello sfruttamento, dei sogni dei bambini che «A 14 anni smetto», per citare il titolo del libro scritto dal presidente del Tribunale dei minori, Livia Pomodoro. Le telecamere del Comune, negli ultimi mesi, hanno ridotto il fenomeno, ma la piaga resta ancora aperta.
Zona Lodi e il restyling zoppo del suo corso, i lampioni gialli curvi sull'aiuola, la pista ciclopedonale occupata da balordi ubriachi. Zona Lodi e gli scippi, i ragazzini spudorati e violenti che «scavallano» cellulari e portafogli. Zona Lodi e la sua ex stazione ferroviaria, lo scalo Romana, attualmente occupato da 200 immigrati, per lo più rifugiati politici.
E' un quartiere da sezionare, osservare, rimettere in sesto. Il mercato di via Crema aspetta da due anni un intervento di riqualificazione: il progetto è stato firmato, approvato a suo tempo dal consiglio di zona, dimenticato in un cassetto di Palazzo Marino. In attesa, restano le cataste di rifiuti e le bancarelle che ingombrano la strada.
Zona Lodi ha anche le sue bande, i «latinos» dei Latin Kings e i Chicago, ragazzi cresciuti con il mito sporco della guerriglia di strada. S'incontrano e si scontrano al «Polaris», discoteca di via Massarani. L'ultima rissa, a gennaio, finì a pugni e coltellate. Bollettino di polizia, due arresti.
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