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lunedì 26 maggio 2008

San Paolo: benvenuti al più grande Gay Pride del pianeta.

André Luis Ribeiro, noto nell’ambiente come Albertine, il trans brasiliano che ha tentato di estorcere denaro a Ronaldo.

Da San Paolo del Brasile

(Paolo Manzo - Panorama) Un esercito di Dark Queen e di gay di ogni classe sociale ed età, lesbiche baciandosi appassionatamente nella centralissima avenida Paulista, Andréia Albertine, una delle trans coinvolte nell’affaire Ronaldo, fotografata come neanche Vanda Osiris. Queste alcune delle “immagini” che domenica 25 maggio hanno caratterizzato la dodicesima edizione del Gay Pride di San Paolo, in Brasile, una manifestazione che dal 2004 è entrata di diritto nel Guinness dei Primati come la più grande parata omo del mondo. Quest’anno i partecipanti sono stati almeno 3,5 milioni ma gli organizzatori parlano di 5 milioni. In ogni caso l’ennesimo successo, che per l’occasione ha visto arrivare nella capitale economico-finanziaria del Sud America 327mila turisti, soprattutto brasiliani di Rio ma anche migliaia di stranieri. Le stime sono dell’associazione São Paulo Turismo legata al comune di San Paolo che sul Gay Pride investe molto assieme ad alcuni giganti dell’economia brasiliana tra cui l’azienda petrolifera Petrobras e la banca statale Caixa Economica Federal. Il motivo è semplice. Grazie ai turisti accorsi al Gay Pride 2008, organizzato intorno al tema “L’omofobia uccide – Per uno stato veramente laico”, quest’anno il comune di San Paolo ha fatto entrare nelle sue casse 189 milioni di reais (pari a circa 73 milioni di euro), creando 13.500 nuovi posti di lavoro. A beneficiarne maggiormente è stato il settore alberghiero al punto che domenica sera era quasi impossibile trovare un posto letto negli hotel del centro e di avenida Paulista. Anche per questo, assieme al sindaco Gilberto Kassab, tra le personalità politiche presenti in prima fila c’era anche la ministra del Turismo brasiliana Marta Suplicy, che oltre a ballare scatenata e a distribuire bandane con l’insegna del ministero, ha sottolineato come “il turismo gay sia un segmento significativo per l’economia”. Insomma, dopo Barcellona, Tel Aviv, San Francisco e Buenos Aires, anche San Paolo vuole diventare una città “gay friendly” anche perché, oltre alla lotta contro la discriminazione, la cosa, se ben gestita, conviene eccome.

San Paolo, il video su Youtube

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