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giovedì 13 dicembre 2007

Pesce all’happy hour: guida alle ostriche e al sushi da assaggio.


(Panorama) Happy hour, assaggi al bancone, cene in pescheria dopo aver scelto la preda del giorno. Fioriscono in tutta Italia locali alternativi dove è possibile degustare il pesce in modo diverso dal solito e senza sottoporsi necessariamente al rito di una cena a tre portate. A Milano gli amanti delle ostriche troveranno ciò che cercano da Ostriche e Vino, in viale Col di Lana. Si può cenare, certo, ma anche gustare un aperitivo con i pregiati molluschi e un bicchiere di prosecco o di Poilly Fumé. Il plus è la scelta: a seconda della stagione troverete infatti le classiche francesi come le fines e speciales de claire, le creuzes de bouzigues, una vasta scelta di bretoni e le rarissime tsarkaya. Ma anche le ottime irlandesi selvagge. Gli amanti del crudo si fermano anche alla Pescheria Claudio in via Ponte Vetero, che si trasforma in un fish bar per l’ora dell’happy hour. Oppure dalla Tana del Riccio, dove annesso al ristorante vero e proprio c’è un bistrot più informale dove degustare finger food ittico e sushi.

A Roma, piatto di frittini di pesce più drink per la formula aperitivo proposta a € 10 da Gusto al 28, in Piazza Augusto Imperatore. Sempre nella capitale, bar del pesce chic con mini creazioni servite in piattini singoli per Il Sanlorenzo, in Via dei Chiavari. Il menu degustazione è intorno a € 15 e si possono portare a casa le creazioni nei barattoli di vetro per valorizzare una cena con amici. Più popolare, ma sempre dedicato agli amanti del pesce appena pescato, Porto Maltese, in via di San Sebastianello, una delle prime e più importanti fish house romane. Tu compri il pesce scegliendolo dal bancone, loro lo cucinano. Più fresco di così… Qui altre pescherie-ristoranti della capitale.


A Genova, a pochi passi dal Porto Antico, l’happy hour di pesce è alla storica Pescheria Soziglia, nell’omonima piazza. Si degustano tartare di pescatrice o ricciola annaffiato da Pinot, Chardonnay o dalla bottiglia che gli stessi clienti portano per l’aperitivo. A Senigallia lo chef Moreno Cedroni propone il suo “susci”, scritto proprio così, all’italiana (e sulla cucina fusion nippo-italiana ha scritto anche un libro). Si trova da Anikò, un chiosco di delizie enogastronomiche dove si acquistano anche specialità di terra. Infine la Sardegna, patria del pesce fresco e di uno dei giovani chef più interessanti della nuova generazione, il trentenne Luigi Pomata. Nel suo locale, oltre alla cena placé, offre specialità fast da gustare al bancone e un piatto di crudi della casa a circa € 15.

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