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giovedì 13 dicembre 2007

Pena di morte. Iran, mobilitazione per salvare un ventunenne.

(Ansa) E' in corso in Iran una mobilitazione per salvare la vita di un ragazzo di 21 anni, Ali Mahintorabi, che entro i prossimi giorni dovrebbe essere impiccato per avere ucciso, quando aveva 16 anni, un compagno di classe durante una rissa. L'iniziativa è guidata dal quotidiano governativo 'Iran', che ha chiesto ai lettori di fare sentire la loro voce.

Il caso è salito alla ribalta della cronaca dopo l'impiccagione, il 5 dicembre a Kermanshah, nel nord-ovest dell'Iran, di Makwan Muludzadeh, un giovane gay anch'egli di 21 anni che era stato condannato a morte per il reato di 'sodomia' che avrebbe commesso quando aveva 13 anni ai danni di altri due ragazzini.

La sentenza capitale contro Ali Mahintorabi è stata confermata dalla Corte suprema e quindi l'esecuzione dovrebbe essere imminente, a meno che i genitori della vittima non concedano il perdono. La legge islamica, infatti, prevede che in tal caso l'assassino debba solamente scontare pochi anni di carcere e pagare alla famiglia della sua vittima un risarcimento, il 'dieh', o 'prezzo del sangue' per la vita che ha stroncato.

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