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lunedì 26 novembre 2007

Ecco come sarà Android, l’anima del GPhone.

http://www.flickr.com/photos/dannysullivan/1876552468/
(Panorama) Il GPhone, il telefonino secondo Google, muove i suoi primi passi. Dopo aver svelato i suoi piani, la casa di Mountain View ha infatti rilasciato il primo kit di sviluppo di Android, la piattaforma basata su Linux sulla quale gireranno tutti i cellulari abilitati ai servizi della grande G. A dare linfa vitale al progetto ci saranno ben 10 milioni di dollari che usciranno dalle casse della stessa Google per finanziare le applicazioni che vestiranno la piattaforma.

Ma come sarà in concreto il sistema operativo che Google farà debuttare dopo la metà del prossimo anno? Andy Rubin, direttore dell’area piattaforme mobili di Google ha rivelato in un’intervista a News.com che rispetto a tutti i sistemi operativi attualmente in commercio, da Symbian a Windows Mobile a Palm, Android sarà in primo luogo più aperto; potrà funzionare su tutti i dispositivi che lo monteranno a prescindere dalle differenze dello schermo, della tastiera e del pad di navigazione. L’Open Handset Alliance - la mega alleanza che coopererà al progetto di sviluppo di Android - dovrà per questo motivo accertarsi che non ci siano inefficienze alla base del progetto. “Sarà una piattaforma molto flessibile”, ha puntualizzato Rubin, “che si baserà sui cosiddetti mashup (i servizi web nati dalla fusione di più applicazioni), permettendo così agli sviluppatori di incrociare e mischiare le proprie esperienze”.
Sul modello di business che permetterà a Google di ottenere il ritorno di un investimento di questa portata, non ci sono dubbi: “L’obiettivo è far sì che l’utilizzatore di ogni telefono cellulare abbia ovunque la possibilità di avere accesso ai servizi di Google”, chiarisce Rubin, specificando che “la piattaforma non integrerà una componente specifica per il direct-advertising ma che permetterà in sostanza agli utenti di avere accesso alla pubblicità allo stesso modo di come attualmente fanno da pc”.

Insomma Google sembrerebbe aver studiato ogni mossa alla perfezione per dare del filo da torcere ai mostri sacri del software telefonico. Che però, almeno per il momento, non sembrano mostrare alcun cenno di preoccupazione, anzi. Symbian liquida il GPhone come l’ennesimo esperimento basato su Linux: “È come un raffreddore, ogni tanto gira, ma poi si ritorna al lavoro”, ha dichiarato John Forsyth, uno dei più autorevoli strateghi della società, sottolineando la scarsa esperienza di Google in ambito mobile.
Ancor più irriverente il commento di Microsoft, per voce del suo Ceo Steve Ballmer: “Il GPhone? Per il momento è solo un comunicato stampa, al contrario di Windows Mobile che è invece un grande software, con milioni di clienti e molti dispositivi a disposizione”. Il discorso però cambia quando si parla di servizi di ricerca e pubblicità. “In queste aree”, ammette il numero 2 di Microsoft, “il leader è Google e noi siamo gli sfidanti”. Non è un caso che la società di Redmond abbia acquisito a carissimo prezzo Aquantive, uno dei più noti provider americani per la pubblicità digitale, in quella che qualcuno ribattezzò a suo tempo la mossa della disperazione di Microsoft.

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