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lunedì 26 novembre 2007

Gotland: l’arcipelago amato da Bergman con i misteri dell’isola di Pasqua.

[i](Credits: [url=http://www.flickr.com/photos/jcorrius/216076560/]jcorrius[/url] by Flickr)[/i]
(Panorama) Non bisogna andare nel Pacifico per avvicinarsi ai segreti dell’Isola di Pasqua. Nel Mar Baltico, infatti, una piccola isola chiamata Gotland presenta incredibili similitudini con l’isola dei Moai, le gigantesche statue la cui origine resta ancora un mistero per gli studiosi. E infatti proprio qui, a tre ore di ferry dalle coste svedesi, non a caso si sono dati appuntamento ad agosto esperti di tutto il mondo che per tre giorni hanno discusso dell’’Isola di Pasqua e delle sue questioni aperte di tipo archeologico. Non ultimo, anche del fatto che proprio a Gotland sono state trovate statue gigantesche simili ai mai risalenti all’età del bronzo. Dell’VIII e IX secolo d.C invece sono i siti vichinghi che abbondano in tutta l’isola.
[i](Credits: [url=http://www.flickr.com/photos/access/319182770/]access.denied[/url] by Flickr)[/i]

Da non perdere la capitale Visby, e non solo perché il ferry sbarca proprio qui ma perché le sue mura e la sua fisionomia medievale a ragione sono state incluse nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
Da Visby si può scegliere la macchina o addirittura la bici per visitare il resto dell’isola. Le distanze sono brevi e il paesaggio spettacolare dal punto di vista naturalistico. In particolare Sudret, nella parte meridionale. Coste rocciose e un paesaggio brullo sono intervallate da mulini a vento e antichi muretti. A Gotland si viene per respirare un’aria d’altri tempi, immergersi nella natura e fare anche Birdwatching.

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Tanto più che anche l’isola vicina, Öland, a sud, è meta di ornitologi provenienti da tutto il mondo che vengono a visitare la stazione di Ottenby, un punto di incontro di studiosi e appassionati considerati tra i più importanti. Anche Öland merita, dunque, una visita soprattutto nella sua porzione meridionale. Alvaret è un altopiano in pietra calcare unico nel suo genere, anch’esso iscritto nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Non c’è da stupirsi se si incontreranno specie rare di orchidee. Proprio questa, infatti, è la sua particolarità.

[i](Credits: [url=http://www.flickr.com/photos/claesk/1203174910/]ckrantz[/url] by Flickr)[/i]

E il giro in questa porzione di mondo che sembra fuori dal tempo non può non concludersi ancora più a nord, nell’Isola di Faro, scelta dal regista Ingmar Bergman come sua ultima dimora. Solitaria e tormentata dalle tempeste, Faro è come entrare dentro un suo film.

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