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mercoledì 17 ottobre 2007

Sacerdote scrive a Papa Ratzinger: "Le vacanze in Cadore? Un privilegio da casta".

Prete "grillino" a Mestre. Don Armando Trevisiol, parroco da sempre vicino ai problemi dei poveri, ha preso carta e penna e ha scritto direttamente a Benedetto XVI.
"Quella vacanza a me francamente e' apparsa eccessiva, lo dico con rispetto e senza voler mettere in atto alcuna ribellione".


Non sono più solo gli 'antipolitici' e i 'grillini' a parlare di casta. A prendersela con i 'privilegi' stavolta è un anziano sacerdote di una parrocchia di Mestre, che prende di mira nientemeno che il Papa. Don Armando Trevisiol, parroco da sempre vicino ai problemi dei poveri, ha preso carta e penna e ha scritto direttamente a Benedetto XVI. Lo rende noto il Corriere del Veneto.

Don Armando non va tanto per il sottile: le vacanze di Papa Benedetto XVI in Cadore ''sono un privilegio da casta'' e non assomigliano a Gesu', ''che non aveva neppure una pietra su cui appoggiare il capo'', scrive nella lettera aperta pubblicata dal foglio settimanale distribuito ai fedeli che visitano il cimitero. E se la prende soprattutto contro gli sprechi, citando il milione di euro che i cittadini veneti avrebbero speso quest'estate per accogliere degnamente Ratzinger durante il suo soggiorno montano.


''Caro Papa - scrive il sacerdote - cosi' non va bene, qualunque cosa ti possano dire i cardinali, i teologi o i tuoi consiglieri''. Don Trevisiol, molto amato dai fedeli per le sue opere di carità, spiega la sua presa di posizione con l'esempio che la Chiesa deve dare ai fedeli: ''sono troppi i tuoi figli - sottolinea nel messaggio il sacerdote - che non vanno in vacanza, perche' tu ti possa permettere una vacanza da due miliardi!''.


''Quella vacanza a me francamente e' apparsa una cosa eccessiva - commenta il sacerdote - lo dico con rispetto e senza voler mettere in atto alcuna ribellione'. La Chiesa deve sempre essere a servizio del popolo, dei piu' deboli, e non dei potenti''.

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