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mercoledì 17 ottobre 2007

Rivelazioni choc: «Dopo avere ucciso Brandes, l'ho cucinato arrosto».

Il «cannibale di Rotenburg» si confessa in Tv: «È come quella del maiale, solo leggermente più amara».

(Elmar Burchia - Il Corriere della Sera) Armin Meiwes, 45 anni, il «cannibale di Rotenburg» nel marzo del 2001 uccise un berlinese tecnico informatico 42enne, nella sua casa a Rotenburg, mangiò parti del suo corpo - apparentemente per amore. Più di un milione di telespettatori hanno visto l'intervista choc, la prima, andata in onda lunedì sera in Germania sulla rete privata Rtl dal titolo "Intervista col cannibale"(■ Guarda il video - In tedesco).

LA «MACELLAZIONE» - Sta ancora intrigando e facendo inorridire la vicenda dell'uomo accusato di cannibalismo. Armin Meiweis, sei anni fa, aveva conosciuto la vittima, l'ingegnere berlinese Bernd-Juergen Brandes di 43 anni, con un annuncio su Internet nel quale cercava candidati disposti a farsi macellare. In una soffitta predisposta per il macello della sua villa abbandonata nell'Assia dell'est si compie il delitto. Dopo che l'ospite aveva ingerito 20 tranquillanti e bevuto una bottiglia di alcool, il carnefice gli taglia il pene e assieme a lui se lo mangia. Dieci ore dopo, di notte, dopo che la vittima perde coscienza per la forte perdita di sangue, gli taglia la gola e lo fa a pezzi. Divora una ventina di chilogrammi di carne.

COME IL MAIALE - Il macabro delitto è stato interamente documentato con un video di quattro ore, realizzato dallo stesso cannibale. Ora, davanti alle telecamere, Meiwes ha raccontato dal carcere minuziosamente e con apparente tranquillità la sua storia: «La carne umana ha lo stesso sapore di quella di maiale, è solo leggermente più amara, più sostanziosa. E' davvero buona». Armin Meiwes, che attualmente sconta l'ergastolo nella prigione di Kassel e lavora nella lavanderia della struttura ha raccontato nei minimi particolari anche il momento del pasto al giornalista di Amburgo Günter Stampf: «Ho arrostito leggermente la carne e l'ho salata. Il primo assaggio è naturalmente qualcosa di strano, un'emozione indefinibile».

SENZA RIMORSI - Non ha neppure rimorsi per il crudele gesto: «È una bella sensazione sapere che Brandes è diventato una parte di me». Parla anche della sua infanzia Meiwes: «Mia madre mi leggeva le favole. Vorrei Hänsel e Gretel. Interessante era vedere, quando nella storia il piccolo Hänsel doveva essere divorato. Non immaginate neppure quanti Hänsel si aggirano in Rete». Solo in Germania, secondo i media tedeschi, ci sarebbero oltre 10mila tra cannibali e potenziali vittime che cercano di mettersi in contatto tra loro online e oltre 1 milione nel mondo alla ricerca di persone che vogliono vivere esperienze simili. Armin Meiwes aveva contattato con più di 400 uomini. «Mentre divoravo Brandes - ha detto - non sapevo se pregare Dio o il diavolo, ho chiesto infine perdono a Dio. Recitavo le preghiere mentre sotterravo i resti in giardino».

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