(Panorama) Il porno è entrato nella vita quotidiana anche di chi non lo consuma volontariamente. Te ne accorgi guardando i video trasmessi da Mtv o Dj tv a qualunque ora del giorno che ritraggono numerose varianti della stessa scena: donne giovani e seminude dai corpi scolpiti e sudati che si dimenano con mosse non proprio di danza addosso a nerboruti rapper. E i testi delle canzoni raccontano senza mezzi termini ciò che il cantante vorrebbe fare, ha appena fatto o farà con le ragazze accaldate.
“Il mondo della musica e quello del porno sono perfettamente integrati”: la conferma viene dal saggio Pornopotere, appena pubblicato da Orme editori, in cui Pamela Paul, giornalista americana esperta in relazioni familiari e tendenze sociali, racconta “come l’industria del porno sta trasformando la nostra vita”.
Il libro indaga in quanti e quali modi, e con che conseguenze, sia avvenuta la conquista del nostro mondo da parte di un business multimiliardario che in pochi anni ha “pornificato” la società americana, ma il discorso è valido anche per la vecchia Europa.
Paul intervista centinaia di persone, tra cui moltissimi assidui consumatori di materiale pornografico, per capire come l’esposizione a dosi massicce di immagini hard influenzi le relazioni, l’immagine della donna, la sfera etica. Impariamo così che il porno bello e buono, quello che ritrae coppie consenzienti che fanno sesso, è ormai talmente a portata di mano da venire presto a noia, perciò la soglia dell’illecito e di ciò che si trova eccitante si sposta sempre più avanti. E il confine tra sesso e violenza diventa pericolosamente labile. L’esposizione a questo materiale, grazie a internet, avviene sempre prima, e per un numero crescente di preadolescenti americani l’hard core è in pratica l’unica forma di educazione sessuale.
Il porno è pervasivo e trasversale, un’industria che ne alimenta e ne arricchisce molte altre. Quella turistica, (metà degli ospiti delle catene di alberghi ordina film per adulti a pagamento) e la telefonia mobile, con i servizi per scaricare immagini, salvaschermi, giochini, filmati e perfino suonerie erotiche sul cellulare. Dove avanza la tecnologia lì si colloca la nuova frontiera del porno: oggi sono i lettori dvd per auto e i personal media player, domani chissà.
Nel frattempo qualcosa cambia nella relazione uomo-donna. I maschi che guardano molto porno hanno aspettative spesso surreali sulle donne che incontrano nella vita reale. Mentre sempre più donne si sentono inadeguate perché non aderenti all’ideale femminile ritratto in quel mondo: giovane, bella, disinibita. Sembra insomma che, ben lontano dall’essere un mezzo di liberazione, la diffusione della pornografia ai livelli odierni costruisca per il genere femminile un nuovo tipo di gabbia.
-
Nessun commento:
Posta un commento