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domenica 14 ottobre 2007

Europa: diminuisce la discriminazione omofoba.

(Libero.it - Giovanni Molaschi) La scorsa settimana, partendo dalle dichiarazioni di Ahmadinejad (secondo il quale non esistono omosessuali in Iran), avevamo provato a capire quanto sia difficile per gay e lesbiche vivere nel Medio Oriente. Fortunatamente tali barbarie non sono accettate dalla stragrande maggioranza dei governi, malgrado l’assenza di leggi che tutelino realmente i diritti di tutti i cittadini.

Prendiamo ad esempio quanto sta accadendo in Italia: nessuno più si scandalizza se un conduttore del telegiornale, maggiormente seguito d’Italia, fa coming out ma una legge che disciplini le unioni di fatto non può essere discussa. Diverso è l’atteggiamento adottato dalle altre amministrazioni europea. Per arrestare quanto prima il clima omofobo che potrebbe crearsi nel Regno Unito, a causa delle recenti polemiche portate avanti da alcuni esponenti religiosi, il Governo ha approvato una legge a causa della quale verrà punito chiunque inciti l’odio contro gay e lesbiche.

In Francia, invece, è stato reso noto per la prima volta il numero esatto di Pacs (Patti Civili di Solidarietà) contratti dalle coppie omosessuali dal 1999, anno in cui furono approvati. Secondo i dati ufficiali, forniti dal Ministero della Giustizia (per maggiori informazioni www.justice.gouv.fr) in meno di dieci anni i Pacs richiesti dalle coppie gay è passato dal 25 al 7%. Non cala solo la richiesta dei cittadini omosessuali; il Ministero, nella nota redatta, spiega ed evidenza una sensibile diminuzione anche dei matrimoni. La richiesta del Pacs aumenta ogni anno del 20% tanto che nel solo 2006 un terzo delle coppie hanno legalizzato la propria unione senza l'istituto del matrimonio. “Il successo dei Pacs – ha notato il quotidiano “Le Monde” è collegato alla sua agilità, alla sua apertura alle coppie omosessuali, ma anche al rafforzamento dei suo vantaggi fiscali”.

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