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domenica 14 ottobre 2007

«Ecco la mia verità: non sono gay. Voglio solo studiare gli uomini» ,

(Andrea Tornielli - Il Giornale) Il suo è un volto noto, perché da tempo celebra messa in diretta per una Tv cattolica, ha un suo sito Web dedicato alla pastorale, è autore di numerosi libri. Da meno di una settimana la sua vita è cambiata: monsignor Tommaso Stenico è uno dei prelati che compare con il volto e la voce camuffata nel filmato di La7 dedicato all’omosessualità dei preti. Ora si difende e contrattacca, dando una versione dei fatti completamente diversa rispetto a quella apparsa in video.
Monsignore, innanzitutto è lei il sacerdote del video?
«Sì, sono io. Non ho visto il filmato, ma ricordo perfettamente quell’incontro».
Quello che si vede è il suo ufficio alla Congregazione del clero?
«Sì, è il mio ufficio. In molti mi hanno detto che era riconoscibile».
Posso chiederle perché ha portato quel giovane proprio lì?
«Non sono uno stupido. Pensi che io, a poche centinaia di metri dall’ufficio, ho il mio appartamento, dove vivo da solo. Se si fosse trattato davvero di un incontro a sfondo sessuale sarei andato lì, non crede?».
E che altro era quell’incontro combinato via Internet?
«Chi mi conosce sa che lavoro svolgo da molto tempo. Sono sacerdote da 36 anni, da 25 lavoro nella Curia romana, da oltre 30 sono psicologo e psicoterapeuta iscritto all’Albo degli psicologi del Lazio. Mi sono dedicato specialmente alle problematiche dei sacerdoti: ho seguito tanti preti in difficoltà, con problemi di identità, con drammi di solitudine, con crisi di fede, cercando di aiutarli a ritrovare se stessi. Penso non sfugga a nessuno l’evidente attacco alla Chiesa che sta avvenendo in questo periodo proprio su queste vicende. Ho voluto fare qualcosa, ne ho parlato con il mio padre spirituale. È proprio nell’ambito di questa attività che ho fatto ciò che ho fatto…».
Vuol dire che quell’approccio è avvenuto per motivi di studio?
«Esatto. La verità non è affatto quella che sembra. Ci ho pregato sopra per molto tempo. È nata da qui l’idea di farmi “ladro” tra i “ladri”, ricorrendo al loro linguaggio, per carpire se vi fosse una regia, una strategia. Sono entrato nel doppio ruolo di prete e psicanalista e ho scoperto che è proprio così. C’è davvero un piano diabolico di gruppi satanisti che “puntano” ai preti».

Mi spieghi: stava cercando informazioni sui preti gay?
«No, non informazioni sui preti gay ma sul perché si punta ai preti che hanno questa debolezza. Cosa cercare, cosa volere, dove arrivare? E non ho dato importanza al luogo dove ricevere un possibile informatore contattato nella rete. Mi sono finto come lui, ho appurato le sue presunte esigenze e le ho usate per il mio fine. Per me era solo importante conoscere, non certo praticare. Il mio scopo era solo quello di investigare».
Dal filmato però appare che il ragazzo abbia voglia di parlare, mentre lei sembrava impaziente di passare ai fatti…
«Volevo spingerlo a rivelarsi per quello che era, a dirmi finalmente che cosa cercava in un rapporto di quel tipo da me come prete. Avevo preventivato qualche rischio ma il mio intento era proprio quello di trovare le risposte che cercavo. Non immaginavo certo di diventare io stesso un soggetto “puntato” per essere a mia volta strumentalizzato. Io volevo solo capire non certo praticare».
Che idea si è fatto sull’episodio?
«Non mi stupirei se tutto questo fosse il frutto di una denuncia che ho presentato al Comando dei carabinieri della Stazione di S.Pietro contro un ragazzo – alla luce di quanto accaduto non vorrei mi fosse stato inviato appositamente – il quale voleva ringraziare il mio interessamento per un posto di lavoro con una prestazione sessuale. Dopo aver rifiutato categoricamente, l’ho denunciato. Chi vuole può controllare».
Lei nega dunque di essere omosessuale?
«Rispetto tutte le persone, quali che siano le loro tendenze sessuali. Ma non sono mai stato e non sono gay. Le sofferenze che come prete ho dovuto sopportare sono state di ben altra natura. Sono persona che non ama lo scandalo, non lo crea, semmai lo contiene e lo smorza. Quello che sono e che penso sta scritto nei 42 volumi che ho pubblicato. Non ho mai avuto e non ho nulla da nascondere, o da temere».

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