Che cosa ci sia dietro un uomo che picchia (o cosa manca, sarebbe meglio dire) è oggetto di questa inchiesta che si articola senza ipocrisie e con lucidità di dettagli. Un’ inchiesta nata durante un viaggio a Venezia del suo autore che si è imbattuto per caso in una giovane donna mentre veniva picchiata selvaggiamente dal marito in mezzo alla strada. Dopo averle prestato soccorso è arrivato il racconto della storia per mezzo della diretta interessata. La furia del marito era stata scatenata dal fatto che la ragazza aveva lanciato un’occhiata ad una coppia di passanti. Una semplice occhiata. Da questo episodio dunque l’idea del libro. E gli inevitabili interrogativi. Che cosa fa scatenare l’ira in un soggetto altrimenti tranquillo? Che cosa trasforma drammaticamente il comportamento di una persona fino a qualche tempo prima irreprensibile? L’agile volume prova a rispondere attraverso cinque storie di coppie ammalate di violenza dove in alcuni casi, per ironia della psiche, la vittima difende il carnefice e il carnefice appare una vittima.
La conclusione è che gli uomini violenti non nascono violenti. E che le cause di tale degrado psicologico sono molteplici: sociali, familiari, finanziarie. Cause che richiedono un’analisi approfondita dell’infanzia dell’uomo violento ma anche l’evoluzione del suo rapporto di coppia. Il libro si apre e chiude allo stesso modo, come se alla fine dell’inchiesta si fosse tornati al punto di partenza. Con un “perché” che apre mille domande e allude a mille risposte. Ma con un’unica certezza. In questa spirale di violenza a perderci sono tutti, vittime e carnefici.
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