"La replica di Veltroni non basta, Pd non l'ha esplusa".
(Apcom) "La senatrice Binetti sostiene idee identiche al nazismo, al fascismo e a tutti i regimi dittatoriali di destra e di sinistra che hanno internato e ucciso centinaia di migliaia d'omosessuali, senza che ciò provochi scandalo e presa di distanza da parte d'alcun esponente del Pd; il passo successivo si chiama collaborazionismo": lo scrive l'Arcigay in un comunicato.
"Dopo l'ennesima intervista apparsa oggi su 'La Stampa' della senatrice Binetti, dove ribadisce che gli omosessuali sono malati, ci chiediamo come sia possibile per gli ormai pochi, in alcuni casi pure coraggiosi, gay e lesbiche rimasti dentro il Pd convivere con questa campionessa del clerical fascismo italiano", prosegue la nota.
"Sicuramente il movimento lgbt italiano (lesbiche, gay, bisessuali e transgender, ndr.) non può ritenere un serio interlocutore un partito che non ha messo alla porta una senatrice che orgogliosamente propaganda e agisce affinché le persone lgbt siano discriminate e curate in barba a tutte le legislazioni internazionali, le determinazioni scientifiche, le regole deontologiche".
"Ci spiace Walter", prosegue la nota rivolgendosi a Veltroni: "La tua lettera di ieri è insufficiente per due ragioni. La prima perché sostieni che la Binetti sbaglia ma non ne trai le logiche conseguenze e la seconda perché gli strumenti che individui per tutelare e riconoscere la cittadinanza lgbt sono alla tua portata, essendo il segretario del partito di riferimento del governo che in questi due anni non è stato in grado di realizzare nulla".
"La Binetti dà voce ad un potere antico da sempre presente dentro la chiesa cattolica che ha ripreso coraggio, che intende sulla pelle delle persone lgbt rafforzare una posizione di forza dentro la politica italiana; chiunque sostenga, taccia, non si opponga a questo disegno ne diventa concretamente complice".
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