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venerdì 28 dicembre 2007

Non avrebbe mai immaginato che, aiutando una coppia di amiche lesbiche ad avere dei figli, sarebbe quasi finito sul lastrico.

(Mina Timossi - Grazia) Andy Bathie, pompiere londinese 37enne, si era fidato di Sharon e Terri Arnold (unite in matrimonio civile). Aveva donato loro il suo sperma, due volte, ed erano nati una femmina e un maschio. Gli accordi prevedevano che lui non sarebbe comparso legalmente come genitore e che non si sarebbe mai occupato dei piccoli. Ma l’anno scorso le due donne si sono separate e Terri, in difficoltà economiche, si è rivolta a un avvocato e ora mister Bathie è costretto a pagare circa 700 euro al mese di alimenti.
Com’è potuto succedere? «Non avendo donato il seme in una regolare struttura sanitaria, non sono protetto dalla legge. L’accordo amichevole stretto tra noi non vale nulla. E adesso che mia moglie e io vorremmo un figlio non possiamo permettercelo perché non abbiamo di che mantenerlo», racconta a «Grazia» il signor Bathie, che abbiamo incontrato fuori dal suo appartamento di Enfield, periferia di Londra.
Le sue amiche sostengono che lei faceva da padre ai due bambini. «Non è vero. Io ho sempre detto che non erano figli miei, ero solo un donatore. Andavo a trovare Sharon e Terri saltuariamente, come succedeva anche prima, ma non ho mai fatto regali o spedito biglietti firmati “daddy” come loro hanno raccontato».
Ma non è stato un po’ troppo ingenuo? «No. Mi fidavo. Volevo solo aiutarle a realizzare il loro sogno. Non ero convinto al cento per cento, ma l’ho fatto in buona fede».
Che sentimenti ha verso i suoi due bambini? «Non li sento miei. Mi dispiace per quello che stanno passando. Essere figli di un genitore single è sempre triste. Ma ancora più triste è il fatto che la loro madre non si prenda le sue responsabilità».

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