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lunedì 3 dicembre 2007

Luca Volontè dice la sua opinione da cattolico integralista sulla nuova enciclica di Benedetto XVI.

SPE SALVI’, L’ENCICLICA DIVIDE CATTIVI MAESTRI IN CATTEDRA.

di Luca Volontè*

(Quotidiano Nazionale) TIPI DI ODIFREDDI e Hack hanno criticato la lettera Enciclica di Benedetto XVI con parole sprezzanti: «…viviamo benissimo senza Dio ma con la ragione» e «la religione non ha diritto di imporre l’etica alla scienza...gli unici che possono dargliela sono gli stessi scienziati».

La scienza è fondata sull’empirismo e manca ai nostri bestseller italiani la semplice pre-condizione di essere scienziati: leali sperimentatori e analizzatori dei fatti. I due paladini dell’anticristianesimo ‘a-priori’, nemmeno sono capaci di prendere atto dei fondamenti degli stessi colleghi scienziati.

INGIUSTIFICABILE invece è la considerazione di due pagine fitte fitte che ha scritto Eugenio Scalfari.

Già fin dalla fine della prima colonna, in prima pagina, lui paradigma e maestro della neo laicità contraria al cattolicesimo conclude dicendo che il documento pontificio è contro il Concilio, quindi contro ogni dialogo con la modernità.
Un pregiudizio antico quello del patron di ‘Repubblica’ che nasce dalla considerazione che faceva sin dalla elezione di Benedetto al soglio pontificio.
Dopo aver tifato con altri direttori per la ‘fortuna di altri candidati’, lo Scalfari il 19 aprile del 2005 già diceva che Ratzinger rappresentava il più retrogrado esponente del cattolicesimo, colui che aveva un pensiero pessimista sulla natura umana.

Dallo stesso pre-giudizio nasce la condanna della Speranza di Benedetto da parte di Gianni Vattimo su ‘La Stampa’, troppa condanna della modernità quando invece il Papa fornisce una chiave di lettura chiara e oggettiva per leggere pure la condizione disperata della modernità.

IL METODO della esperienza elementare, e quello scientifico sono in aperto contrasto con le affermazione da cui partono i ‘maestrini’ di ‘Repubblica’, il filosofo della ‘Stampa’ e gli pseudo scienziati italiani che invece imbracciano il fucile per sparare all’agnello nel momento in cui dovrebbero difendersi dalle zanne del lupo.

«Possiamo noi stessi aprire il mondo alla grazia di Dio», questo è il punto fondamentale di paragone. Scientismo moderno, marxismo attuale, umanitarismo antiumano delle organizzazioni internazionali odierne son tutte riduzioni, censure, della grandezza e debolezza umana.

C’è una speranza-certezza della vita, che la vita assapora, pregusta e che rimanda ad Altro da sé. Lo dice lo scienziato libero e attento alla sperimentazione, lo dice il semplice uomo di strada: la speranza non è vana.Anzi si può incontrare, grazie a Dio, nella compagnia umana di Gesù, la Chiesa. Senza la sintonia con questo avvenimento nel tempo, difficile trovare scienziati o ‘maestrini’ che possano esprime giudizi.

G. K. CHESTERTON lo diceva bene cento anni fa: «Combatteremo per i prodigi visibili come fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto».

Così è oggi, in un mondo scambiato per l’Isola dei Famosi, nel quale l’ordinaria nostra fatica e lo straordinario entusiasmo sono politically uncorrect e tuttavia più reality del vero. ‘Spe Salvi’, leggere e meditare prima di parlare.

* Capogruppo Udc alla Camera.

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