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lunedì 3 dicembre 2007

Moda, lusso, soldi e delitto. Ridley Scott dirige la Gucci dynasty.

Dopo anni di tentativi andati a vuoto la 20th Century Fox sblocca il progetto di un film centrato su Maurizio, ultimo erede della maison, ucciso nel 1995 da killer inviati dalla moglie. Una saga che non poteva non attrarre il mondo hollywoodiano. Ingaggiato il regista del "Gladiatore", produce sua moglie.

(Claudia Morgoglione - La Repubbblica) Moda e delitto, intrighi e glamour, faide familiari e lusso, passione e soldi: una dynasty come quella dei Gucci - saga un po' rosa un po' nera, ancora più affascinante perché reale - non poteva non attrarre Hollywood. E infatti è dal lontano 2000 che le major tentano di realizzare un film sulla vicenda: centrandolo, in particolare, sulla figura di Maurizio Gucci. Ucciso il 27 marzo di dodici anni fa, da killer pagati - secondo quanto stabilito dai processi - dalla ex moglie Patrizia Reggiani.

La novità è che adesso, dopo vari tentativi andati a vuoto, Variety annuncia che il kolossal, finalmente, si farà. Anche perché a dirigerlo è stato chiamato un pezzo da novanta: Ridley Scott, Oscar per il Gladiatore e autore di tante altre pellicole di successo. Il tutto sotto l'egida della 20th Century Fox, che finanzierà e distrubuirà il film. Che avrà come produttrice principale l'italiana Giannina Facio, consorte del regista. Lo script è stato affidato a Charles Randolph (già autore di The Interpreter, con Nicole Kidman e Sean Penn), che si metterà al lavoro appena lo sciopero degli sceneggiatori terminerà. Ancora nulla di definito, invece, sul cast.

Quanto ai contenuti, si sa che la storia si concentrerà soprattutto sui tumultuosi anni Settanta e Ottanta della maison fiorentina: periodo di grande sviluppo, in cui i 153 negozi affiliati, sparsi in tutto il mondo, raggiunsero fatturati da capogiro. E con protagonista lui, Maurizio, nipote del fondatore Guccio Gucci: uomo d'affari spregiudicato, che sicuramente si fece molto nemici. E che nel 1993, vendendo il 50 per cento dell'azienda di famiglia rimastogli ai soci arabi, era stato soprannominato "l'uomo da 800 miliardi".


Ma in una tiepida mattina di marzo del 1995, avviene il delitto. Per il quale è stata condannata, come mandante, la sua ex moglie Patrizia Reggiani. Sarebbe stata lei, a commissionare l'assassinio. Forse per punire il marito di averla lasciata (un bel po' di tempo prima del delitto), dopo dodici anni di matrimonio, e di essere rinato a fianco di una bella donna bionda, Paola Franchi. O forse per punirlo di aver abbandonato e trascurato le loro due figlie, Alessandra e Allegra.

Una storia di cronaca nera ovviamente esplosiva, piena di appeal mediatico: la vedova nera, i soldi, il lato oscuro del bel mondo del lusso e della moda. E infatti i giornali, di quell'omicidio, ne scrissero davvero tanto.

E adesso, la dinasty della moda arriva al cinema. Anche se con una gestazione a dir poco complicata. Il film sui Gucci, infatti, doveva essere realizzato già nel 2000, e a dirigerlo doveva essere Martin Scorsese. Ma poi quel progetto è fallito. Due anni fa, dell'idea si è interessata la Paramount: e già allora, a dirigere doveva essere Ridley Scott.

Ma ora, dopo una ulteriore battuta d'arresto, la Fox ha deciso di acquistare i diritti dalla Paramount, e di passare finalmente a una fase operativa. Coinvolgendo, appunto, Scott e sua moglie Giannina. Il regista, in particolare, è molto convinto delle potenzialità cinematografiche della storia. E in attesa di avere in mano la sceneggiatura, si tiene occupato girando in Marocco, per la Warner Bros, il film Body of lies: protagonisti il "solito" Russell Crowe, il divo più amato da Scott dai tempi del Gladiatore, e Leonardo Di Caprio.

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