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lunedì 3 dicembre 2007

Intercettazioni. Azouz: "Ho fatto sesso sporco...".

(Affari Italiani) L'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del tunisino confermerebbe la passione di Azouz Marzouk per i "capi di abbigliamento griffati", le auto di lusso e "la vita agiata" e, nel contempo, la "rabbia" per le conseguenze della strage di Erba, nella quale aveva perso il figlioletto, la moglie e la suocera, in quanto "sono stati compromessi i suoi affari" e il suo sogno di tornare in Tunisia come "un pascià". Nell'ordinanza firmata dal gip di Como Luciano Storaci - che ha portato in carcere oltre ad Azouz altri tunisini, tra cui il fratello Fahmi - per spaccio di droga, risulta che, a pochi giorni di distanza dalla tragica morte dei suoi, Azouz viene intercettato in macchina. Tra i colloqui sintetizzati ce n'è uno del 2 gennaio in cui parlando con Bilel Ben Amor Hamdi - altro arrestato - gli racconta "di posti di lusso", come è scritto nella sintesi del dialogo riportato, "dove passa le serate quando va in Tunisia".

LE INTERCETTAZIONI - 5 aprile 2006. Azouz Marzouk parla al telefono con un amico. "Sai che ti dico? Che sono stati i mesi più belli della mia vita. Pensa che mi hanno perfino proposto soldi in cambio di sesso. Sono arrivati a dirmi quanto vuoi per una scopata?". "Guarda che non puoi andare al Grande Fratello, chissà cosa diranno di te. Non esporti così tanto. Fahmi, diglielo anche tu..." gli ha spiegato in più di un'occasione il cugino Bohren, chiedendo il conforto del fratello di Azouz, appunto, Fahmi (Bohren e Fahmi sono fra gli arrestati di ieri).

4 gennaio 2006. Intercettazione ambientale. La sera del 4 gennaio era appartato in auto con un'amica italiana per una pausa di sesso. Niente di illecito. Quello che "lascia allibiti" gli investigatori è che lei, amica della moglie uccisa di Azouz, dice "non so se facciamo bene. Io mi sento in colpa". E lui: "Perché? Non devi sentirti in colpa. Non hai colpe. Facciamolo senza raccomandazioni...", dove per raccomandazioni si intuisce che voleva invece dire "precauzioni". Poi il tunisino confessa che "è la prima volta che lo faccio in macchina" e lei lo redarguisce: "E allora avresti potuto anche portarmi in un posto più bello".

Non più di un mese fa un'amica ave va messo in guardia lui e i suoi parenti: "Con quella roba state facendo delle grandissime stronzate. Avevate giurato di non farlo più". Lui le aveva riso in faccia e aveva continuato a parlare con i suoi cugini. In un'altra intercettazione ambientale è sempre lui che spiega al suo interlocutore del momento: "A me quando qualcuno mi dice di non sniffare sniffo ancora di più, per ripicca".

Tre giorni fa è tornato da Napoli dov'era andato a sbrigare "alcuni affari", come diceva ormai spesso in questi ultimi mesi. "Che nottata", si era vantato con qualcuno degli altri oggi indagati. "Ho pippato tutta la notte...". E ancora: in una conversazione telefonica della primavera scorsa parlava di quanto gli girasse tutto bene. "Ho conosciuto gente importante" spiegava. Tutto perfetto, se non fosse stato per un unico rammarico: "Ho fatto sesso sporco", confidava a un amico, espressione che evidentemente hanno colto al volo, dall'altro capo del filo.

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