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lunedì 3 dicembre 2007

Domani a Roma. Fiaccolata per le unioni civili: le adesioni.

I Radicali Italiani e l'associazione Radicali Roma terranno una fiaccolata, domani dalle 18 alle 20.30 in piazza del Campidoglio a Roma, per "dare voce a tutti quei cittadini che non accettano l'ingerenza vaticana nella politica italiana". "Facciamo appello a tutti i romani - dichiarano i radicali - affinche' partecipino alla fiaccolata per difendere la delibera sul registro delle unioni civili e per affermare la legalita' democratica delle istituzioni comunali".

Ad aderire all'iniziativa: i radicali 'circolo di cultura omosessuale Mario Mieli'; l'associazione 'Di'Gay Project'; l'Uaar di Roma; l'associazione culturale 'Forum terzo millennio'; l'Arcilesbica Roma; Fgs Roma; Rosa Arcobaleno; Famiglie Arcobaleno; ArciGay Roma; la societa' laica e plurale Italia laica; il centro socio culturale di Ostia Affabulazione; l'associazione Libera Uscita Comog; il coordinamento moto gay e lesbico e Gay Tv.

Interverranno, inoltre, il leader radicale Marco Pannella, il presidente del gruppo parlamentare la Rosa nel Pugno Roberto Villetti, Franco Grillini, Misto (Socialisti per la Costituente) Sergio Rovasio, il segretario generale dela Rosa nel pugno alla Camera Saverio Aversa, il responsabile nazionale Diritti e Culture delle Differenze Prc-Se Imma Battaglia, il presidente del Di'Gay Project Rossana Praitano, presidente del circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli Tommaso Giartosio, il saggista e narratore Massimiliano Coccia, lo scrittore PierLuigi Albini, e Cristiana Alicata, eletta nella consulta regionale del Pd e scrittrice.
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“Avvenire” contro il registro delle unioni civili a Roma.
Sembra proseguire l’«istruttoria» per arrivare nel consiglio comunale di Roma a una delibera di valenza amministrativa o, comunque, a una presa di posizione di valore politico per avviare un’emblematica assimilazione delle «unioni di fatto» alla famiglia fondata sul matrimonio. L’iniziativa, originariamente promossa e sostenuta dai radicali romani, è infatti diventata motivo di contrasto all’interno della maggioranza e terreno propizio per le manovre dei più aggressivi portabandiera dell’idelogia anti-famiglia. Ecco perché in queste ore si sta producendo nella capitale una forte spinta per ottenere a ogni costo una pronuncia inevitabilmente polemica con la famiglia costituzionalmente definita.
Se fosse davvero così, sarebbe grave per Roma. Per ciò che essa è, e per ciò che rappresenta in Italia e nel mondo. E su un ben diverso – ma niente affatto trascurabile – piano sarebbe grave anche per il sindaco della città. Che, da qualche settimana, è leader del Partito democratico. E, dunque, quanto a idee e programmi, ne è il principale testimonial di fronte all’opinione pubblica.

Da “Avvenire” di ieri

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