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domenica 23 dicembre 2007

Danza. Una Giulietta del Sud nella coreografia di Monteverde con Kledi Kadiu.

(Giuseppe Distefano - Il sole 24ore) Il balcone della celebre scena dove Giulietta si affaccia per andare incontro a Romeo, non c'è. In controluce la protagonista si affaccia dal pertugio di un muro e, sospesa nel vuoto fra due pareti, si arrampica, scivola dall'una all'altra, danza appesa, per poi calarsi e guizzare felina per terra e ingaggiare il celebre duetto d'amore. Un'invenzione di grande efficacia firmata da Fabrizio Monteverde autore della rilettura in chiave contemporanea di "Giulietta e Romeo", eseguito dal Balletto di Roma che lo ripropone a distanza di qualche anno.

Nato nell'89 in seno al Balletto di Toscana, compagnia straordinaria che s'impose per bravura e per una strategia produttiva che puntava alla innovazione e alla danza d'autore, questa versione del capolavoro scespiriano rivelò allora il talento dal forte senso drammaturgico di Monteverde, imponendolo già come coreografo originale e di grande maturità espressiva. Aggiornando la vicenda dei due giovani infelici amanti immortalati da Shakespeare, egli la trasferisce in un Sud immaginario degli anni Cinquanta dove due famiglie rivali si contrastano in un'atmosfera da dopoguerra. Evitando eccessive contrapposizioni da "squadre", Monteverde fa emergere i personaggi dalle situazioni, o evocati dalla partitura, uscendo dal coro per svolgere alternativamente funzioni soliste. Disegna una scena spoglia che è piazza, salone e tomba insieme, definita solo da un grande muro nero e mobile, con fessure e anfratti, che aprendosi rivelerà una pedana obliqua e, nella scena finale, due loculi con i corpi senza vita di Mercuzio e Tebaldo. Dentro questa architettura austera le luci radenti, livide, eloquenti, di Carlo Cerri, frugano lo spazio per trovare i sentimenti, feroci ed estremi, dei protagonisti. Sentimenti che, veicolati coreograficamente dalla partitura musicale di Prokofiev, con uno spostamento di prospettiva assumono altri significati. Già nel titolo rovesciato e non più "Romeo e Giulietta", Monteverde indica uno trasferimento dell'azione a favore della passionalità della protagonista e dell'universo femminile in generale. Motore di tutto, infatti, oltre ad essere Giulietta vista come un'adolescente inquieta e capricciosa, che non vuole regole o imposizioni, sono anche le madri delle due famiglie, dominatrici delle situazioni, che tessono odi e istigano alla vendetta. Un matriarcato dalle radici meridionali, con una madre fredda e autoritaria; e l'altra indolente e beghina, isterica paralitica in carrozzella.

Romeo invece è timido e solitario, più vittima - della risolutezza della compagna - che artefice dell'amore. Nella celebre scena della notte d'amore prima che si separino Giulietta indossa spavaldamente la camicia da uomo anziché l'abituale sottoveste, evidenziando così la sua predominanza di ruolo. Monteverde si concentra sullo studio delle passioni che regolano la vicenda, affidando alla coreografia un montaggio serrato, dai ritmi cinematografici. Le sequenze più corali, della festa in maschera e del luttuoso coro con le donne dal volto coperto e gli uomini anch'essi in nero per il funerale di Giulietta vestita invece di un bianco abito da sposa, rimandano a un immaginario filmico.

Giulietta e Romeo" è una macchina ben rodata che continua ad essere ripresa dopo tre edizioni dal Balletto di Roma. Quasi nulla è cambiato nella coreografia se non gli interpreti. Quello riproposto oggi fa leva soprattutto sul nome di Kledi Kadiu, ballerino noto specialmente in ambito televisivo e quindi baciato dal successo dell'effimero, che si cimenta in una prova impegnativa, non certo facile per chi è abituato ad esibizioni veloci e senza quel coinvolgimento interpretativo e fisico che invece richiede un balletto a serata intera. Kledi ne esce sicuramente accresciuto, anche se ha ancora da maturare espressivamente per reggere con autorità la scena. Noemi Arcangeli sposa con decisione il ruolo di Giulietta, modellandola ribelle e passionale, tecnicamente impeccabile.

"Giulietta e Romeo", coreografie di Fabrizio Monteverde, musiche di Sergej Prokofiev, scene di Fabrizio Monteverde e Carlo Cerri, costumi di Eve Kohler, luci di Carlo Cerri. In tournée.

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