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mercoledì 19 dicembre 2007

“Anna Cappelli”. L’ultimo Ruccello per una sera alla Galleria Toledo.

(Napoligaypress) Venerdì 21 dicembre 2007, Antonella Morea sarà protagonista di una serata d’onore al Teatro stabile d’innovazione Galleria Toledo.

L’attrice-cantante-regista, interprete del teatro moderno e contemporaneo, legata da un lungo sodalizio artistico al maestro Roberto de Simone, presenterà per una sera sola “Anna Cappelli”, l’ultimo capolavoro di Annibale Ruccello (terminato poco prima dela prematura scomparsa) per la regia di Fortunato Calvino.

Scomparso da oltre trent’anni, Ruccello è considerato un autore di culto, ha raccontato la deriva della società attraverso una scrittura fatta di solitudini indagate con lucido sguardo da antropologo, di inquietudini sospese in un limbo onirico ai bordi della follia, di personaggi sradicati dalla loro cultura originaria e, quindi, dalla loro consistenza collettiva.

“Anna Cappelli”, suo ultimo scritto, è un’opera viscerale, quasi invasiva; prendendo spunto da un fatto di cronaca, narra la stria di una donna che finisce per adattarsi ad una condizione di piattezza morale e sociale in un piccolo centro di provincia: l’amore per un collega, la convivenza, la fine della relazione, il tutto in un crescendo di elementi destinati a scatenare la lucida follia della protagonista. Un monologo dove, l’evoluzione psicologica del personaggio, lascia spazio alla solitudine di una vita tenacemente attaccata al dominio delle cose come unico mezzo di auto affermazione.

Il personaggio di Anna Cappelli è stato affrontato in passato da numerose attrici (come Alvia Reale e Donatella Liotta). L’allestimento di Fortunato Calvino sarà proposto anche al Riverside Studios di Londra nell’ambito della rassegna dedicata al teatro italiano contemporaneo.

Così Calvino descrive la sua esperienza con il testo di Ruccello:

“Avvicinarsi ad un autore come Ruccello è stata un’avventura affascinante; scoprire i mille significati e la profonda densità emotiva che si celano dietro le sue parole è un dovuto omaggio ad uno scrittore che molto ha lasciato al teatro”

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