(Tiscali notizie) Il governo ha deciso di rinunciare alla conversione del decreto legge in materia di sicurezza: lo ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, al termine della conferenza dei Capigrippo della Camera aggiungendo che il Viminale sta lavorando a "un altro provvedimento legislativo con carattere di necessità e urgenza: un nuovo decreto legge", che sarà varato nella riunione del Consiglio dei ministri del 28 dicembre, "prima della scadenza dell'attuale decreto".
Un decreto senza la norma anti-omofobia - Quindi, ci sarà un nuovo decreto che verrà varato al Cdm del 28 dicembre e che "non conterrà alcuna norma anti-omofobia, ci mancherebbe altro. Sarà - ha detto Chiti - un testo sulla sicurezza, su questo c'è consenso unanime nell'esecutivo". Per l'omofobia, dunque, corsia preferenziale in Parlamento al testo che la commissione Giustizia chiuderà oggi e che dovrebbe approdare in Aula a gennaio.
Il primo decreto approvato dopo l'omicidio Reggiani - Il governo insomma ha deciso: lascerà decadere il decreto legge sulla sicurezza emanato all'indomani dell'uccisione a Roma di Giovanna Reggiani. La scelta di non insistere per la conversione, maturata perché non ci sarebbero i tempi prima della scadenza per un ulteriore passaggio del testo al Senato (unica strada possibile per tagliare la contestata norma sull'omofobia che di fatto cancella la legge Mancino) trova l'attesa conferma.
La decisione dopo una giornata di trattative - Alla decisione si è giunti dopo una giornata di trattative parallele a una maratona oratoria in Aula alla Camera, dove si é svolta la discussione generale sul decreto già passato al Senato con la fiducia. Un dibattito in cui sono intervenuti in numero quasi uguale gli esponenti della maggioranza e dell'opposizione: al punto da indurre il centrodestra ad accusare l'Unione di auto-ostruzionismo. Una scelta vista come quasi obbligata, quella della decadenza del decreto (praticamente matura già all'ora di pranzo di martedì), davanti all'annuncio del Quirinale di un "esame serio e rigoroso" del testo, e particolarmente sull'errato riferimento al trattato di Amsterdam in tema di omofobia.
Decadenza conseguenza delle divisioni in maggioranza - Ma anche per la divisione tra la sinistra radicale ed i moderati dell'Unione: con i primi che pretendevano ad ogni costo l'approvazione alla Camera del testo uscito del Senato e i secondi che contestavano le norme sull'omofobia e preoccupati dal rischio-stop del Quirinale. A questo punto, annuncia il capogruppo del Pd Soro, il governo sostituirà il decreto sicurezza con un altro provvedimento che ne recepisca le norme essenziali, in una forma che, tuttavia, non sia una mera reiterazione, vietata da una sentenza della Consulta. Le norme sull'omofobia, invece, troveranno spazio nella proposta di legge sullo stalking che sta per essere licenziata dalla commissione Giustizia di Montecitorio.
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