(Asca) Le dimissioni del ministro dell'Interno Giuliano Amato vengono chieste da un centrodestra che si presenta in formazione compatta sull'argomento, dopo il ritiro da parte del governo del decreto legge sulla sicurezza annunciato questa mattina dal ministro Vannino Chiti.
Nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio Elio Vito (Fi), Luca Volonte' (Udc), Roberto Maroni (Lega), Marco Airaghi (An) sottolineano che un ministro dell'Interno che ''mette in difficolta' il Presidente della Repubblica, con un decreto incostituzionale, e' un ministro dell'Interno che dimostra assoluta incapacita' di servizio a disposizione del paese''. Un ministro che ''si deve dimettere dopo il brutto pasticcio combinato''. Certo, nota Vito, alla Camera ''non ci sono i numeri per presentare una mozione di sfiducia a un ministro, ma Amato dovrebbe tener fede alla sua storia politica e al suo stile e, dopo questa bruttissima figura, lasciare il Viminale''.
Volonte', dal canto suo, sottolinea ''l'assoluta incapacita' del ministro di servire le istituzioni. Speriamo che la maggioranza, nella redazione del nuovo provvedimento, si apra al confronto come ha chiesto Napolitano e non si chiuda nelle sue beghe interne e ideologiche, lasciando fuori, oltre all'opposizione, anche l'interesse dei cittadini''.
Secondo Maroni, i cittadini ''pongono il tema della sicurezza al primo posto nelle loro preoccupazioni, anche prima delle tasse, e questo la dice lunga sulla gravita' del pasticcio combinato dall'esecutivo. Adesso - rileva Maroni - sono rimasti soltanto i nostri sindaci a cercare di fare qualcosa per garantire la sicurezza dei cittadini''.
Infine Airaghi, il quale sottolinea come il governo passi ''da pasticcio in pasticcio. Con la Finanziaria e' riuscito a portare in piazza tutte le forze dell'ordine, che hanno protestato contro i tagli previsti dalla manovra. Ora permettera', con questo decreto, che pericolosi criminali
possano rientrare in Italia''.
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