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mercoledì 19 dicembre 2007

Battibecco a distanza tra Chiti e Mancuso. Chiti all'Arcigay: "Non ateo attento ma un credente".

"E non devo chiedere a nessuno il permesso di stare in un partito".

(Apcom) - "Spero di fare una cosa gradita chiarendo al presidente dell'Arcigay, Aurelio Mancuso, che non sono un 'ateo attento', come sono stato da lui definito nella lettera aperta che ha inviato al sindaco di Roma, ma bensì solo un credente".

E' quanto afferma Vannino Chiti, ministro dei rapporti con il Parlamento e delle Riforme Istituzionali. "Mi auguro - aggiunge Chiti - che questa informazione possa essere per lui di un certo sollievo. Come spero gli faccia piacere sapere anche che non ho bisogno di chiedere a lui, come a nessun altro, il permesso di stare in un partito. La libertà e la responsabilità personali - conclude Chiti - sono, per me, unite e senza aggettivi".

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