A Capodanno, un grande bacio collettivo, almeno 60 mila persone, in piazza San Marco affinchè Venezia finisca nei telegiornali di tutto il mondo.
(Roberto Rizzo - Il Corriere della Sera) Lo hanno spiegato Massimo Cacciari, sindaco della città lagunare, e Marco Balich organizzatore di eventi (dalle Olimpiadi invernali di Torino al lancio della Fiat 500), alla presentazione di «Love 2008», sottotitolo della manifestazione «vieni a baciarti a Venezia». Un «format», come ha detto Balich, legato all'idea di Venezia città romantica per eccellenza, capitale della pace e dell'amore universale: «11 bacio sarà declinato in tutta la laguna ma anche nelle zone circostanti, da Jesolo a Mestre fino a Porto Marghera», ha annunciato Cacciari. «Vogliamo che Venezia diventi la quinta immagine del Capodanno che passa nei telegiornali e nei media di tutto il mondo insieme a Sydney, Londra, Parigi e New York». Visto il luogo dove si svolgerà la performance, davanti a una delle basiliche più famose del Pianeta, sarà un bacio esclusivamente e rigorosamente etero, o aperto a tutti? A sollevare la questione è Marco Fois, segretario dei radicali veneti: «Mi auguro che non sia solo un'operazione di marketing, ma possa diventare un messaggio globale di apertura, con la partecipazione di omosessuali, bisessuali, transgender e coppie extracomunitarie. La selezione sia quindi aperta a coppie di ogni orientamento e nazionalità».
Per sostenere la causa, cioè finire nei tg, omosessuali, bisessuali e transgender sono i benvenuti: «Io mi auguro di vedere sia i fidanzatini sedicenni che la coppia di gay sessantenni da Parigi», risponde Balich. «L'unica discriminante è la voglia di andare a San Marco per baciarsi. E che non ci sono preclusioni lo dimostra il fatto che, a gestire l'organizzazione del bacio, abbiamo chiamato il coreografo americano Doug Jack, un gay. Spero di vedere anche il radicale Fois che bacia un rom omosessuale».
«Ci saranno anche i gay? Questa iniziativa mi sembra solo un bel business e l'invito agli omosessuali uno stratagemma per farsi della pubblicità», dice monsignor Giuseppe Camilotto, arciprete della basilica di San Marco. Facile immaginare che, a Capodanno, sarà il sagrato della sua famosa chiesa il punto più ricercato dai baciatori da guinness. «Sinceramente non capisco il senso dell'iniziativa ma quella di voler trasgredire a tutti i costi mi pare una tendenza dei nostri tempi. Ripeto, cercano di attirare attenzione. Se sono scandalizzato? Per niente, ho altre cose più importanti a cui pensare».
Per il bacio di Capodanno le iscrizioni sono aperte: «Più di 500 coppie hanno già dato la loro adesione all'evento», spiega Balich. Etero od omo? «Non lo so, non abbiamo ancora ascoltato tutti i messaggi lasciati nella nostra segreteria telefonica in sole ventiquattro ore. Mi auguro che i partecipanti siano la fotografia dell'Italia di oggi». Il 31 dicembre, a Venezia, l'amore non potrà però esprimersi liberamente. Saranno necessarie delle prove come in ogni show: «Abbiamo bisogno di 200 coppie che facciano da rompighiaccio. I primi inizieranno a baciarsi alle 22.45, poi altre due prove prima dello scoccare della mezzanotte».
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