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domenica 11 novembre 2007

Società che cambia: Anche l'estrema sinistra va pazza per l'hard.

(Affari italiani) Un paginone che parla di pornografia e politica. Politica della sinistra per la precisione, tradizionalmente avversa all'industria del porno. Su Liberazione è comparso infatti un articolo lungo e dettagliato sulla maratona del cinema hard tenutasi a Berlino dal 20 al 24 ottobre.

Il festival è stato una kermesse di tre giorni nel corso dei quali i partecipanti sono stati invitati a girare un corto pornografico (senza alcuna limitazione di orientamento sessuale o idetità di genere). A selezionare i vincitori una giuria di esperti dell’area del porno indipendente, del queer e del cinema sperimentale internazionale. Dunque artisti, registi, dj e attori di fama mondiale. La novità? Che hanno saputo colpire, anzi, fare breccia, nel cuore della sinistra più estrema. Che ora guarda al genere con occhi nuovi. Possibile? Sì, perchè quel porno, e solo quello, fatto con arte, tecnica e professionalità, può diventare la chiave verso la tolleranza e l'integrazione, la comprensione e la convivenza tra persone con sessualità differenti. Queer, lesbo, gay: tutto diventa più facilmente accettabile.

E la chiusura dell'articolo risulta emblematica: "E' un terreno di sfida non facile, la produzione Queer vista al Festival di Berlino ci dice che è possibile e che la scelta dell'immaginario porno, su un confine che è stato storicamente definito sulla sessualità dei maschi etero, può darci strumenti, immagini e immaginari condivisibili e ancora prima godibili da un pubblico di spettatori e spettatrici critici rispetto all'eterosessualità imposta. La pornografia come terreno di conflitto? Provate per credere...". Segna nuovi confini per la lotta di classe...
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