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domenica 11 novembre 2007

Veltroni: "Bastava essere ebrei, antifascisti, nomadi, omosessuali perché la nostra vita fosse considerata meno importante delle altre"

SHOAH/ VELTRONI A STUDENTI: SIAMO QUI CONTRO OGNI ODIO E VIOLENZA

(Apcom) - "Il senso di questo viaggio è il rifiuto della violenza, contrastare l'odio e la violenza: quando sentite parlare di razzismo o odio nei confronti di chiunque, ricordatevi sempre il suono di Auschwitz, che è silenzio. Ma non c'è posto più rumoroso del silenzio di Auschwitz". E' iniziato da Cracovia il viaggio della memoria che porterà più di 200 studenti romani, in rappresentanza di circa 60 scuole della capitale, a visitare domani il campo di sterminio nazista di Auschwizt-Birkenau. I ragazzi, partiti questa mattina da Roma, sono accompagnati, come ogni anno dal sindaco Walter Veltroni, dall'assessore alle politiche scolastiche, Maria Coscia, da rappresentanti della comunità ebraica romana ma, soprattutto, da alcuni sopravvissuti ebrei della barbarie che fu la soluzione finale nazista: Pietro Terracina, Sami Modiano, le sorelle Bucci, Shlomo Venezia.

Sopportando le rigide temperature polacche e sotto una fitta nevicata il gruppo ha visitato questo pomeriggio gli antichi quartieri di Cracovia sostando in particolare nel ghetto che, fino al 1942, ospitava circa sessantamila ebrei. Dopo la deportazione nei vicini campi di sterminio di questi non tornò praticamente nessuno.

"Ci sono stati momenti, nella nostra storia, in cui la vita umana non valeva nulla - ha detto Veltroni presentando il viaggio ai ragazzi nell'antica sinagoga della città insieme all'ambasciatore d'Israele in Italia, Gideon Meir - Il senso di questo viaggio è proprio contrastare l'odio e la violenza: noi andiamo verso il futuro e lì dobbiam0o portare il meglio della nostra civiltà, che nasce dall'aver visto il peggio. Anche quest'anno torniamo ad Auschwitz facendo qualcosa che rimarrà nella vita di ciascuno di noi. Per me - ha continuato - è la sesta volta, ma ogni anno è diverso".

C'è stato un tempo della storia nel nostro civilissimo continente nel quale è potuto accadere che bastava essere ebrei, antifascisti, nomadi, omosessuali perché la nostra vita fosse considerata meno importante delle altre. E c'è stato un tempo in cui tutto questo è successo, anche che degli italiani in camicia nera vendessero la vita delle persone per qualche lira. La violenza - ha ripreso Veltroni apostrofando gli studenti - non ha mai giustificazione, è di per sé un male: personalmente mi sento impegnato per tutta la vita a dire che allora ad Auschwitz non ci sono stato ma ho visto le lacrime e ho abbracciato uno che c'è stato e per questo ho il dovere di testimoniare. Ci dobbiamo sentire tutti quanti impegnati".

"Per voi sarà come una gita scolastica all'inferno, perché ad Auschwitz l'inferno si è fatto realtà. Se incontrate qualcuno che non crede che ciò sia accaduto - ha detto ancora il primo cittadino - raccontate quello che avete visto perché questo è da oggi il compito di noi testimoni.

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