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domenica 11 novembre 2007

Sesso e rock, i miti delle groupie: «Jagger geniale, Page romantico».

Nuovo libro della star delle trasgressioni negli anni 70. «A letto restituivamo la gioia ricevuta dalla musica». Pamela Des Barres svela i segreti di 23 «colleghe».

(Sandra Cesarale - Il Corriere della Sera) «Il rock è sesso», dice Pamela Des Barres al telefono da Los Angeles. Sono le nove del mattino, ha la voce ancora impastata dal sonno. «Queste non sono ore da rock'n'roll», scherza lei, che negli anni Sessanta e Settanta ha diviso le luci della ribalta e le ombre del letto con divinità scellerate come Jim Morrison («Divertente »), Mick Jagger («Geniale, come Leonardo da Vinci»), Jimmy Page («Un romanticone»). Le sue memorie di groupie le ha già raccolte vent'anni fa nel primo libro «Sto con la band», adesso Pamela arriva a Roma (martedì 13) e Milano (il 16) per presentare «Let's Spend the Night Together. Stanotte stiamo insieme » (edito da Castelvecchi). Il suo quarto lavoro raccoglie le voci di 23 donne e un uomo che sono riusciti a intrufolarsi sotto le lenzuola delle star e, qualche volta, a impadronirsi dei loro sentimenti.
«Le groupie vivono dove batte il cuore della musica — spiega Pamela che nel 2008 taglierà il traguardo dei sessant'anni — ma quando si parla di loro si pensa a ragazze vogliose di fare sesso con una rockstar. Con il mio libro spero di aver dato alle groupie una voce e di aver strappato loro di dosso l'immagine negativa che ne ha la gente». Per «redimere» la categoria, Pamela fa parlare Tura Satana che insegnò a Elvis come baciare (ma non solo); Cynthia Plastic Caster che collezionava calchi di sessi maschili (il pezzo più importante della raccolta è quello di Jimi Hendrix); ma nella lista compaiono anche i più moderni Lexa Vonn (Marilyn Manson) e Pleather, l'unico maschio del gruppo, che intrecciò una liaison con Courtney Love. Ripercorre la storia di Gail, vedova del geniale Frank Zappa, e ne ricorda una frase: «Il rock'n'roll era l'altare, i tizi che lo facevano erano gli dèi, e le loro donne erano le sublimi sacerdotesse». «Mi ha colpito parlare con Sweet Connie: l'hanno colpevolizzata perché ha ammesso di avere avuto sesso con 30 uomini in una sola notte. Ma lei ne è orgogliosa, amava restituire la gioia ricevuta dalla musica. Noi eravamo una parte importante del carrozzone rock, gli dèi ci volevano con loro e noi dispensavamo consigli su come vestire, dove andare la sera... E li adoravamo ». Spiega di aver raccolto soprattutto le testimonianze delle sue coetanee, «perché le rockstar di quegli anni erano molto più affascinanti ed erano più avvicinabili. Da quando un fan ha ucciso John Lennon, le band hanno iniziato ad avere molta security intorno. C'è chi come Bruce Springsteen va al supermercato da solo, ma la maggior parte degli artisti non lo fa più, viviamo in un mondo dominato dalla paura».

È stata testimone privilegiata dell'età d'oro del rock: backstage e festini per Pamela non sono un mistero ma, assicura, non c'è nostalgia nei suoi racconti. «La malinconia mi viene soltanto se penso alla grande musica che si creava, oggi non ce n'è molta in giro. Ero sul palco con i Led Zeppelin, i Byrds, i Doors, i Mothers of Invention. Los Angeles negli anni Sessanta mi ricorda il rinascimento fiorentino: una rivoluzione culturale. Springsteen, McCartney, gli Who, i Rolling Stones sono ancora qui per ricordarci che sono eterni». Il suo mondo, racconta, non è cambiato molto: da tre anni convive con il musicista country Mike Stinson. «La mia vita non è diversa da quando ho iniziato a fare la groupie: avevo 16 anni e dalla finestra di una casa a Bel Air intravidi Paul Mc Cartney, ne rimasi folgorata. Quello era il mondo di cui volevo far parte. Ci sono riuscita». I momenti più esaltanti li ha vissuti al seguito dei Led Zeppelin. «Jimmy mi faceva sedere sul palco, sugli amplificatori, per vedere la folla e sentire meglio. Non potevo essere più vicina di così alla band». Non ricorda di essere stata protagonista di liti furibonde con mogli e fidanzate ufficiali: «Ma ho avuto incidenti divertenti. Un giorno, a casa di Jim Morrison, ero completamente fatta e, senza motivo, mi stesi per terra e inarcai la schiena. La gonna si sollevò e mi finì in faccia. In quel momento entrò la ragazza di Jim. Lei urlò: "Vai a farti fottere fuori da qui". Lui? Rideva».

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