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lunedì 1 ottobre 2007

Repubblica dà i numeri: disinformatsija anticlericale a go-go.

(Ginoblog) Per i dettagli sulle cavolate anticlericali sparate da Curzio Maltese (dietro suggerimento dei soliti beceri radicali) su Repubblica di venerdì scorso, si veda questo articolo.
Qui mi limito a citare il rettore dell'università Lumsa, Giuseppe Dalla Torre:
«La Chiesa non è una casta, ma è parte del popolo», e «le sue opere sociali, educative e assistenziali» portano anche «risorse nelle casse dello Stato». «Fatto salvo che l'8x1000 non è una tassa, sarebbe opportuno chiedersi, invece, quante risorse la Chiesa porta nelle casse dello Stato con le sue opere sociali, educative e assistenziali, garantendo ben altro rapporto di tipo umano che non si può quantificare in termini economici»

Già. Sarebbe opportuno. Ma sono sicuro che a Curzio & C. non interessano questi "dettagli".
Si veda pure l'editoriale di Carlo Cardia, che parla giustamente di "una delle più colossali operazioni di disinformazione degli ultimi tempi".

Sarebbe anche ora che i tanti ignoranti in circolazione, che periodicamente si gonfiano - come bitorzoluti rospi - di rumorosa indignazione, cominciassero a capire la differenza tra Stato del Vaticano e Conferenza episcopale italiana (Cei).
Magari a qualcuno interessa sapere come funziona il Consiglio Cei per gli Affari economici?

E in conclusione, riporto il commento di Gianni Gennari, alias Rosso Malpelo:

«Repubblica»? Dà i numeri!

[...] faccio una semplice proposta. "Repubblica" faccia un'inchiesta a suon di cifre - dalle sue parti i matematici danno spesso i numeri - su quanto costa allo Stato un posto letto ed un malato dei suoi ospedali, un alunno ed un docente delle sue scuole, un anziano nei suoi ricoveri, un immigrato nei suoi centri di "accoglienza" - spesso vituperati da "Repubblica" - un assistito dai suoi centri di igiene mentale e di recupero, e via via altre urgenze scoperte cammin facendo, sommi il tutto moltiplicandolo per il numero di "assistiti" in complesso dalla Chiesa italiana, lo confronti con l'"8 per mille" e magari anche con i costi della "casta" politica.
Annoto che così non consideriamo il valore dei beni espropriati alla Chiesa prima e dopo la presa di Roma, quel valore che fino al 1984 dava origine alla "congrua", vista appunto come "compensazione" del passato... Se non ce la fa da sola, "Repubblica" si faccia aiutare come ha già fatto, ma per favore non dai radicali. Loro da decenni i numeri li danno sbagliati... Poi magari se ne riparla...

Di fronte a tante menzogne di chiaro stampo stalinista propalate a mezzo stampa, trovo vergognoso che l'ordine dei giornalisti non abbia nulla da dire. Ma la cosa non mi sorprende. Tale ordine (e non solo quello) andrebbe abolito.

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