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lunedì 1 ottobre 2007

Cari Mazza e Pansa, dov'è finitoil vostro sdegno per l'incitamento alla violenza?

(Camminaredomandando.blogspot.com) La vicenda la conoscete tutti: ieri il "sempreverde" Senatur Umberto Bossi ha detto che è pronto a lanciare “la lotta di liberazione” del popolo padano fuori dalla aule parlamentari e che ci sono un milione di militanti pronti a seguirlo.

Si tratta solo dell’ultima sparata di un leader al tramonto e si spera che anch’essa, esattamente come le molte altre che l'hanno preceduta, sia destinata a rimanere senza seguito.
Ma si tratta comunque di dichiarazioni gravissime che, esattamente come quella sui fucili di qualche settimana fa, incita alla sovversione, all’eversione anche (armata) nei confronti dello Stato, alla violenza.

La domanda allora viene spontanea. Dove sono finiti - ora che i toni si fanno davvero violenti - i vari Mazza e Pansa? Quelli che qualche giorno fa sostenevano che dal Grillo al grilletto il passo è breve? Dove sono finiti i loro editoriali preoccupati e accorati sul pericolo di un incitamento all’odio e alla violenza? Dove sono le parole di queste Cassandre che prevedevano una nuova stagione di piombo a causa dei vaffanculo del comico genovese?

Come è possibile che adesso che qualcuno incita davvero alla violenza- e non solamente a un discutibile ma innocuo spernacchio liberatorio verso il potere – tacciano e non facciano più sentire i loro duri ammonimenti?

Forse perché qualcuno, a cui in un modo o nell’altro devono rendere conto non avrebbe gradito? Forse perché il loro “coraggio” nel parlare di alcune cose è proporzionale solo alla ipocrisia nel tacerne altre? Qual è la ragione dei due pesi e due misure?
Qualunque ne sia la ragione, il loro silenzio è dimostrazione inequivocabile della loro pochezza e della loro disonestà intellettuale.

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