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lunedì 1 ottobre 2007

Pd, in campo l´esercito di Rosy. "Fuori lista chi ha subito condanne".

Presentate le candidature, quasi un tentativo di risposta al fenomeno del "grillismo".
(Wanda Valli - La Repubblica, edizione di Genova) Loro sono "democratici, davvero" e stanno con Rosy, nel senso di Bindi, ministro e donna di tempra, che sfida Enrico Letta e Walter Veltroni per la segreteria del Pd. Quelli che stanno "Con Rosy Bindi, democratici davvero", in Liguria, si presentano ieri nella sede della Margherita, in via San Lorenzo, che, dal prossimo anno, sarà destinata a altri inquilini, perché l´affitto costa e al Pd si mettono insieme anche i risparmi. Fa da padrone di casa, Paolo Veardo, assessore in Comune, a lui il compito di spiegare le ragioni di una scelta. Si parte con una risposta al "grillismo" imperante, con l´annuncio di un decalogo etico-giudiziario per il politico. Dice Veardo: «Deve essere onesto e eticamente credibile, leale ai principi costituzionali della legalità», quindi fuori dalle liste e da incarichi amministrativi «corrotti, corruttori, maneggioni e condannati», in via definitiva, per reati gravi «compreso la speculazione edilizia, visto quello che è successo quest´estate in costiera amalfitana, con il terrazzo abusivo che è crollato», precisa Veardo.

Al suo fianco, Giorgio Pescetto, che nel mondo del lavoro e della solidarietà è un´autorità, il giurista Matteo Cosulich, Maria Rosa Biggi, consigliere comunale, e tutti gli altri che giocheranno la gara delle primarie per l´Assemblea nazionale e quella regionale del Pd. Una annotazione: i bindiani sono gli unici a avere mantenuto lo stesso nome in campo nazionale e regionale, la speranza è «poter contare su una forte presenza nell´Assemblea costituente, perché siamo convinti che si debba creare una sintesi a livello nazionale e locale». Lo stesso accadde, ricorda Veardo, subito dopo la guerra, con la Costituzione, «oggi è il momento di mettere di nuovo insieme culture diverse, e questo è il senso della lista e della candidatura di Rosy Bindi». Poi torna al codice etico, replica che Beppe Grillo non c´entra con la necessità della politica «di avere un po´ di trasparenza», di ritrovare «dignità e sobrietà e costruire una nuova laicità in grado di farsi carico delle diversità culturali, etiche e religiose». Per la Liguria, le priorità del Pd, secondo i bindiani sono: la sanità, «le 50 mila famiglie liguri che fanno fatica a vivere il loro quotidiano», ma anche, la necessità di salvaguardare la bellezza della costa, e poi la formazione dei giovani. Le liste sono nate in contro tendenza rispetto al regolamento nazionale «che ricopiava pari pari la legge elettorale, con le preferenze bloccate e decise dall´alto». I bindiani hanno preferito una scelta dal basso, assemblee di collegio da cui sono usciti i nomi. Il loro candidato per la segreteria regionale sarà Carla Olivari Flick, presentata dalla lista "A sinistra per Veltroni", perché rappresenta la sintesi «tra società civile e impegno politico». Carla Olivari che, ieri pomeriggio, ha inaugurato il suo point elettorale in via Petrarca, con la visita del sindaco, Marta Vincenzi, reduce dal tour con gli architetti. Giorgio Pescetto capolista regionale al collegio 7, ma ultimo in lista, per scelta, per il nazionale, definisce le loro liste «prove tecniche di Pd», per il loro essere «un mix tra democrazia diretta e rappresentativa, per l´aver riunito l´associazionismo cattolico, i giovani, il mondo del lavoro», con persone che vengono dai Ds, da «qualche petalo» dalla Margherita, e ben il 90 per cento da nessun partito.

Il giurista Matteo Cosulich, capolista per l´assemblea nazionale all´8 (Centro città e San Fruttuoso) parla di un Pd che rispecchi l´articolo 49 della Costituzione. Dice che i partiti devono essere «strumento per la partecipazione popolare». Maria Rosa Biggi confessa di essere entusiasmata per la candidatura di Rosy Bindi, «donna coerente e coraggiosa», Damiano Fiorato, avvocato, (collegio 10 Levante), riferimento ligure del ministro Parisi, teme che nelle liste direttamente collegate a Walter Veltroni la parte cattolica «sia sotto rappresentata». E poi ci sono tutti gli altri: Ds come Antonella Pozzo, e Angelina Lubrano (Savona), chi si candida a Arma di Taggia, tormentato feudo del centrodestra, chi, Marco Incerto, giovane, «vuol dare dignità alla politica» e ha trovato nel Pd il mezzo. E tutti gli altri, perché le liste, incalzate da molte grane, alla fine sono arrivate in porto.

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