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domenica 30 settembre 2007

Napoli: Tutto, qui, è strano.

(decidiamoinsieme.it) L’altra parte del fronte napoletano LGT (ma perchè non LGBT?): I Ken, Arcilesbica e Mit Napoli (non l’Arcigay, che ha già fatto la sua iniziativa, il 16, a piazza Bellini) ha promosso per oggi una manifestazione (nazionale) contro l’omofobia e la camorra. In orari compatibili con le partite, quasi certamente con la partecipazione di Vladimir Luxuria. Forse con la presenza del Sindaco.
Molte, in generale, le adesioni pervenute dagli amministratori, ma Carlo Cremona spera ancora di ottenere quelle del Prefetto, del Calcio Napoli e del Cardinale Sepe. E molte anche le obiezioni all’adesione del sindaco, da destra (come si legge sotto), ma pure da esponenti democratici come Mario Di Costanzo.

Non ho ben capito, all’epoca, le ragioni delle differenze tra le due manifestazioni e neppure le sfumature di posizione tra le associazioni citate (che però mi sembrano comunque un bel problema) e non entro neppure nella questione se Di Costanzo abbia più ragione di Pasquale Colella, pure democratico e cattolico, ma favorevole.
Invece, sono abbastanza certa che non avrei chiesto tutte quelle adesioni istituzionali. Perchè sarebbe bello che i movimenti (di ogni tipo), anche a Napoli, non avessero la mania di confondersi con la politica-politicante e con le istituzioni (cioè, fossero, appunto, movimenti, dotati di almeno un pochino di spirito di scissione anche quando dialoganti).
Però — per quel che ne so — soprattutto I Ken (e da tempo) tiene molto al rapporto con le istituzioni e soprattutto con il sindaco. Così, se Carlo (che conosco) — ma anche altri interessat* — ci leggessero, e volessero spiegare questa posizione, forse capiremmo qualcosa di quella che a me pare, ora, solo una stranezza o un prodotto delle perversioni della politica, e della società, napoletane.

Corriere del Mezzogiorno
30 settembre 2007

Gay, lesbiche e trans: oggi in piazza a Napoli. Ma è polemica sull’adesione della Iervolino.
di Anna Paola Merone

NAPOLI — L’appuntamento è per questo pomeriggio, a partire dalle 16.30, in via Verdi. L’orario è stato studiato per non interferire con i tempi della partita di calcio Napoli—Genoa (e con gli altri incontri di campionato) e quindi con le esigenze dei tifosi e per «scivolare» verso la serata giusto in tempo dopo i dibattiti, con divagazioni sul tema della disco music.
Oggi a Napoli è di scena la giornata dell’orgoglio omosessuale. O meglio, la giornata della comunità Glt (gay, lesbica e trans) che manifesta contro le violenze registrare a danno delle persone omosessuali. Un happening cui non ha aderito l’Arcigay — che ha manifestato lo scorso 16 settembre — e a cui ha dato il suo appoggio invece la sindaca Iervolino che sarà probabilmente in piazza con i promotori dell’evento.
L’incontro è stato organizzato, per dare una risposta all’aggressione subita da due gay in piazza Bellini alla fine di agosto, da I Ken, Arcilesbica e Mit Napoli. «No all’omofobia e alla camorra» lo slogan dei partecipanti che hanno raccolto molte adesioni, fra cui quelle di consiglieri comunali e regionali e parlamentari.
Dunque via all’incontro alle 16.30, poi gli interventi sul palco che saranno aperti da quello di Carlo Cremona — presidente di I Ken — e poi la musica, la dance sparata dalle casse sistemate fra via Verdi e piazza Municipio per ballare e fare festa. «Mancano le adesioni del Prefetto, del Calcio Napoli, del Cardinale Sepe — spiega Cremona —, ma fino all’ultimo confidiamo in un loro segnale. Intanto andiamo avanti e siamo contenti di aver promosso questa giornata di lotta e di sogno ed emozionati per l’adesione del sindaco Iervolino. Confidiamo nella gente comune, in tutti quelli che vorranno venire a manifestare con noi». E le adesioni continuano ad arrivare in varie forme. Dal bar Prencipe, ad esempio, storica caffetteria a servizio del Comune che oggi resterà aperta per tutto il pomeriggio e che ai manifestanti venderà il caffè al prezzo speciale di 50 centesimi.
Intanto l’assessore alle Pari Opportunità del Comune, Valeria Valente - nell’ambito dell’Anno Europeo delle Pari Opportunità per tutti - ha convocato un tavolo di concertazione con le associazioni di rappresentanza per costruire «un percorso condiviso e supportare la loro azione di contrasto all’intolleranza». La manifestazione gay ha raccolto però i dissensi della destra. «Il sindaco deve astenersi dalla partecipazione a questo corteo in quanto rappresenta tutta la città che è in grande maggioranza cattolica e tradizionalista» afferma Raffaele Bruno, vicesegretario nazionale vicario del Movimento Idea Sociale con Rauti. «Di fronte alla crisi demografica in Italia c’è bisogno di bambini e quindi qualsiasi governo deve incoraggiare e sostenere la famiglia tradizionale composta da un uomo e una donna», conclude Bruno. Una manifestazione che «offende» la città e che «rende colpevoli gli amministratori consenzienti». Così il consigliere di Alleanza nazionale alla Regione Campania, Pietro Diodato, ha commentato l’iniziativa promossa in via Verdi. «La manifestazione - ha affermato l’esponente di An - attribuisce alla nostra città un profilo di intolleranza estraneo alla sua cultura e alla sua tradizione. A meno che non si vogliano addirittura condannare le sue profonde convinzioni religiose».
L’appoggio degli «amministratori » sarebbe invece deprecabile, secondo Diodato, perchè gli organizzatori della manifestazione «si riconoscono nella Lgbt, il cui acronimo sta per Lesbo, Gay, Bisex, Transgender, appartenente alla più potente Ilga (International Lesbian and Gay Association), associazione a livello mondiale che punta non tanto al riconoscimento dei presunti diritti negati alle coppie che decidono di convivere senza sposarsi, quanto al superamento del concetto stesso di famiglia, attraverso la graduale e progressiva irrilevanza del matrimonio».

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