(Marco Signorini - Il Resto del Carlino) "Merchiori faccia come Cofferati a Bologna e crei il settore Politiche per le differenze». A lanciare la proposta è il gruppo Lgbt (Lesbico, gay, bisessuale e transessuale) Politropia che, seguendo l’esempio del capoluogo emiliano, chiede «un osservatorio contro le discriminazioni di donne e omosessuali".
"In questi giorni, a Bologna, il sindaco Sergio Cofferati ha dato il via libera al nuovo settore comunale Politiche per le differenze — osserva Politropia in una nota — inserendo nel bilancio dell’amministrazione 20 mila euro per promuovere un servizio, affidato a 5 dipendenti comunali, che coordini i progetti del Comune in materia di promozione delle differenze e lotta alle discriminazioni. E analoghi servizi sono già attivi nella regione Toscana, a Venezia e a Torino". E perché non a Rovigo, si domanda il gruppo Lgbt.
"Rilanciare l'attività della giunta vuol dire anche partire con una politica europea di lotta alle discriminazioni e riconoscimento delle diversità — spiegano infatti dall’associazione —. Per questo come gruppo Lgbt rodigino e comitato promotore di Arcigay nel Polesine, chiediamo all'amministrazione di seguire la strada del primo cittadino bolognese e di impegnarsi in un'azione chiara contro ogni discriminazione: di genere, di razza, di religione e di orientamento sessuale e identità di genere".
Parole chiare rivolte anche all'assessore alle Pari opportunità Giovanna Pineda e al neo assessore alla cultura e all'associazionismo Federico Frigato "perchè si possa lavorare insieme a un progetto per dotare il Comune di Rovigo di un servizio istituzionale anti-discriminazioni".
Ma dove trovare le risorse per farlo? Il Gruppo Glbt è preparato anche su questo e offre già una soluzione. "Si tratterebbe di un settore che potrebbe anche attirare nella nostra città parte dei fondi europei che Bruxelles stanzia ogni anno per azioni positive contro la violenza e il bullismo — conclude infatti Politropia —. Non basta infatti l'azione quotidiana delle associazioni e dei cittadini per combattere l'omofobia, le prevaricazioni, gli insulti nei confronti dei gay e delle lesbiche. In particolare dei più giovani e degli adolescenti che raramente trovano nell'ambiente scolastico un luogo in cui poter esprimere pienamente la propria personalità".
Insomma, nessun problema di risorse anche se l’assessore Pineda preferisce non mettere il carro davanti ai buoi. "Purtroppo esistono ancora molte forme di discriminazione che non riguardano soltanto l’orientamento sessuale delle persone — risponde infatti l’esponente di Rifondazione Comunista — e l’idea di un osservatorio per fronteggiare il problema non può certo lasciarci indifferenti. Certo, però, che Rovigo non è Bologna e 20mila euro per la nostra realtà resta una cifra difficilmente raggiungibile".
Per l’assessore, inoltre, sarebbe fondamentale coinvolgere l’intera provincia e tutti quei comuni che hanno sottoscritto la carta europea per la parità tra uomo e donna.
"L’articolo uno dello statuto della commissione per le pari opportunità — ricorda tra l’altro Pineda — condanna tutte le forme di discriminazione e limitare il discorso a gay e lesbiche sarebbe riduttivo. Dobbiamo impegnarci contro qualsiasi forma di abuso combattendo tutti gli atteggiamenti che hanno come obiettivo quello di isolare e mortificare chi è diverso. Proprio per questo — conclude l’assessore alle Pari opportunità — si deve investire su più informazione ed educazione, soprattutto negli istituti scolastici".
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