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venerdì 15 febbraio 2008

Spagna. Matrimonio gay, riforma scolastica fino al dialogo con l'Eta, la chiesa attacca il governo Zapatero.

(Euronews) E' stato il culmine dello scontro tra vescovi spagnoli e governo socialista: la manifestazione a Madrid lo scorso 30 dicembre contro le riforme in materia sociale del governo Zapatero e a difesa della famiglia cattolica. Un tema centrale del pontificato di Benedetto sedicesimo.

"La cultura del laicismo radicale è un inganno, non è costruttiva. Causa solo disperazione, attraverso l'aborto, il divorzio veloce e ideologie che tentano di manipolare l'educazione dei giovani", aveva detto il cardinale di Valencia, Agustin Garcia-Gasco.

La chiesa aveva aperto le ostilità dopo l'approvazione della legge sul matrimonio tra omosessuali. A far infuriare la Chiesa è arrivata poi la riforma scolastica. Al centro del dibattito l'introduzione dell'educazione civica per insegnare gli alunni tra i dieci e i sedici anni il rispetto della diversità, il rifiuto del razzismo e dell'omofobia, la parità tra uomo e donna, i diritti e di doveri del cittadino. Per la Chiesa è un modo per rendere facoltativo il corso di religione nella scuola pubblica.

Il braccio di ferro ha avuto una svolta inattesa a fine gennaio: in piena campagna pre-elettorale la Conferenza dei vescovi ha chiesto ai cattolici di votare per i partiti che non hanno negoziato con l'Eta. "Una società che vuole essere libera e giusta non può riconoscere né esplicitamente né implicitamente un'organizzazione terrorista come rappresentante politico e non può considerarlo interlocutore politico", ha detto il portavoce della Conferenza Episcopale Juan Antonio Martinez Camino.

Dichiarazione che ha rotto un tabù: quello di chiedere il voto agli elettori agitando il tema delicato del terrorismo. "Con quel criterio" ha commentato il portavoce del partito socialista Diego Lopez Garrido, "non sarebbero stati eletti Adolfo Suarez, Felipe Gonzalez, José Maria Aznar, visto che tutti hanno dialogato con l'Eta, e alcuni di loro, come Aznar, hanno avuto un vescovo come intermediario".

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