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martedì 29 luglio 2008

I gay postfascisti difendono la Mussolini per bocca di un suo "Ministro penombra"...

(Redazione) Questa destra vergognosa, impresentabile ed incapace di governare, trova nella Mussolini una spalla degna dello spirito di revisionismo che la anima. Dopo le risibili dichiarazioni dell'on.le Mussolini (e che comunque non hanno aggiunto ne tolto nulla alla violenta dittatura di Mussolini), autoelettasi "Presidente del Governo penombra", sul duce ed i gay, ecco saltar fuori i gay postfascisti che con il loro solito comunicatino dove solidarizzano con la Mussolini condividendone pensieri e parole. Probabilmente le bordate di critiche mosse contro l'on.le Mussolini da ogni parte, hanno obbligato quelli di GayLib a prendere carta e penna tentando di buttar giù qualche parola di solidarietà, che, al solito, han fatto più male che bene alla causa omosessuale. Il giorno che impareranno a tacere su certi temi ed a riflettere maggiormente, è ancora lontano a quanto sembra. Al solito l'Oliari (tra l'altro eletto dalla Mussolini ministro del governo penombra...) dimentica quel "grido di battaglia" lanciato dalla nipote del duce e di Sophia Loren.. : "Meglio fascista che frocio"! Come dire... "Camerati a noi!
E la Mussolini per attirare l'attenzione è maestra, usa tutti i mezzi proprio come suo nonno... Un comunicato, quello di GayLib, che si commenta da solo, zeppo di inesattezze, mistificazioni e faziosità.
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SBAGLIATO MINIMIZZARE LE APERTURE DI ALESSANDRA MUSSOLINI IN MATERIA DI ADOZIONI E DI COPPIE GAY.
“Sbaglia chi minimizza le aperture della Mussolini alle adozioni e alle coppie di fatto: i diritti civili non sono monopolio delle sinistre e trovo puerili le reazioni denigratorie alle sue coraggiose dichiarazioni“. Lo afferma in una nota Enrico Oliari, presidente di GayLib (gay di centrodestra), il quale sostiene che “l’intervista rilasciata a Klauscondicio denota il grado di sensibilità dell’on. Alessandra Mussolini e tutti sappiamo quanto siano importanti tali posizioni espresse nel centro-destra: essere europei significa anche rimuovere le discriminazioni per le coppie omoaffettive, non solo percepire contributi economici”. Oliari ha poi concluso sostenendo che “con le solite, volute, esagerazioni nell’intervista si è parlato di 10.000 omosessuali confinati durante il fascismo: trovo francamente ingiusto che si strumentalizzino i drammi personali ai fini dialettico-politici arrivando a inventare la storia. Gli omosessuali confinati erano infatti circa trecento, quasi sempre per motivi riconducibili ad altri reati (prostituzione, ricatto…) e l’Italia restò, anche durante il Ventennio, l’unico Paese a non avere una legge contro i gay, mentre negli altri Paesi vi erano le prigioni, i Lager ed i Gulag (gli ultimi condannati in Russia sono del 1993)”.

Enrico Oliari

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