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martedì 29 luglio 2008

E dopo la censura la pedofilia. Lucignolo, ovvero la cattiva televisione.

Scrive Andreas Martini:

Cara Redazione di Lucignolo,
ho avuto ieri l'occasione di vedere la vostra trasmissione ed il servizio sul turismo sessuale a Santo Domingo.
Ho notato una cosa che trovo scorretta, fuorviante, pericolosa ed offensiva per le persone omosessuali.
Parlando della prostituzione maschile inizialmente avete parlato solo di quella rivolta alle donne agée o 'fuori forma' per poi riferirvi al turismo sessuale omosessuale solo in chiave pedofilia.
Avete infatti parlato dei rischi di ragazzini che si avventurano nei parchi dove si adescano i prostitituti e che corrono il rischio di finire nelle mani dei pedofili. Subito dopo avete usato, quasi come sinonimo, i turisti omosessuali. Non sto negando l'esistenza di uomini gay che viaggiano in cerca di incontri 'interessanti', ma è un fenomeno che oserei definire normale (come normale è il turismo sessuale purchè non faccia vittime minorenni) e non condannabile moralmente.
Anche qualora fosse stato uno sbaglio, credo che, vista la drammaticità del tema, sia pericoloso il messaggio trasmesso e ritengo che sarebbe stata necessaria una maggiore attenzione nella redazione del testo del servizio.
La pedofilia è una disturbo da condannare, nel verso senso della parola, e dal quale le associazioni lgbt non mancano mai di prendere le distanze, ma spero vi sia chiaro che questa non ha orientamento sessuale: esiste sia nelle persone eterosessuali che in quelle omosessuali e non credo che vi sia una predisposizione a secondo della propria sessualità.
L'associazione che spesso si fa tra omosessualità e pedofilia, perpetrata tuttora da non poche persone, anche giornalisti, è frutto di ignoranza ed il modo subdolo con cui viene spesso proposta è ancora più vergognoso.

Non so cosa aspettarmi dalla nuova edizione di Lucignolo che nei servizi sul sesso non ha mai mancato cadute di stile, soprattutto quando si parla di 'diversità'.

Cordiali saluti
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Ndr. Per la cronaca, Italia1 ci viene venduta come la "rete giovane". Evidentemente non lo è visto che i giovani non hanno lo stesso comportamento, mentalità e cattivo gusto come i responsabili della rete berlusconiana. Così dopo la censura, guarda il caso sempre su Italia1, ancora una volta ci tocca vedere l'omosessualità accostata alla pedofilia. Ma insomma basta! Facciamo zapping... alla fine siamo noi che comandiamo.

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