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martedì 29 luglio 2008

Anglicani, ipotesi moratoria sulla questione gay. Ma i dissidenti lanciano segnali a Roma.

(Korazym.org | nelle foto il vescovo anglicano Gene Robinson) Sono ore concitate a Canterbury, dove dal 16 luglio si sta svolgendo la Conferenza di Lambeth, massimo organismo della comunione anglicana. Vescovi di tutto il mondo si stanno confrontando su nodi spinosi che rischiano di spaccare la Chiesa di Inghilterra: la scelta di ordinare vescovi donne o gay, così come di benedire le unioni omosessuali.

Ipotesi viste come il fumo negli occhi dalle frange tradizionaliste dell'episcopato anglicano che si sono riunite a Gerusalemme in un incontro separato, minacciando lo scisma. Per evitare la rottura, è al lavoro la diplomazia, con una proposta di compromesso: la sospensione e moratoria dell'ordinazione di vescovi e dei matrimoni gay in cambio dell'unità. Da parte sua, l'arcivescovo Daniel Deng Bul del Sudan ha chiesto a Gene Robinson, vescovo degli Stati Uniti, dichiaratamente omosessuale, di dimettersi "nell'interesse della Chiesa''.

L'offerta è stata elaborata in un gruppo di lavoro guidato dal vescovo Clive Handford, ex-primate della chiesa episcopale in Medioriente, che ha lanciato un doppio invito. Alle chiese 'liberali' diffuse soprattutto negli Stati Uniti, di sospendere l'ordinazione di vescovi gay e le ''benedizioni'' delle unioni tra persone dello stesso sesso; alle le chiese 'tradizionaliste' di rinunciare alla scissione e all'idea di organizzarsi autonomamente con ''strutture parallele''.

La questione tuttavi, è molto più articolata e coinvolge indirettamente anche i cattolici. Sarebbero infatti numerosi i dissidenti anglicani pronti a chiedere di unirsi alla Chiesa cattolica. Il cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, ha assicurato ai dissidenti di studiare ''con una seria attenzione'' la prospettiva di ''unità' da questi sollevata in una lettera resa pubblica su un loro sito internet.

In un messaggio indirizzato il 5 luglio al primate della comunione tradizionale anglicana, l'arcivescovo australiano John Hepworth, il cardinal Levada sottolinea, tuttavia, che ''la situazione all'interno della comunione anglicana, in generale, è diventata sensibilmente più complessa'' in queste ultime settimane. D'altra parte, una adesione dei dissidenti anglicani alla Chiesa cattolica pone diversi problemi, per esempio per il fatto che a loro è consentito sposarsi, al contrario dei preti cattolici.

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