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venerdì 4 luglio 2008

Bolognapride. Il mondo gay in ebollizione.

Lettera a Mancuso
(Le fate) Insomma, è un casino. In questi giorni pare che ArciGay sia nell'occhio del ciclone. Da una parte il presidente Mancuso mi ha scritto, in seguito al mio reportage sul pride (che ho pubblicato anche su GayTV) per dire che GayTV sta conducendo una vergognosa campagna di disinformazione contro l'associazione. Veramente ce l'avevo con lui, ma tant'è. Riporto qui sotto in calce un estratto della mia risposta. Non bastasse, è scoppiato il casino della signora arrestata sotto il palco durante il comizio. Ora, nessuno sa come sono andate le cose. Il fatto è che durante la manifestazione lo stesso Mancuso è salito sul palco a urlare che pretendeva il rilascio della amica Graziella Bertozzo, leader storica, arrestata dalla polizia che non rispetta i nostri diritti. Due giorni dopo, ArciGay diventa protagonista dell'aggressione da parte di questa donna violenta e ArciGay esprime solidarietà alla polizia (si è rotto sto menisco oppure no l'agente in borghese che l'ha fermata? boh) contro questi facinorosi. Ora, la coerenza è una virtù degli stupidi ma a volte serve. Non si puo' aizzare la folla contro la polizia (cosa che ho disprezzato nel mio intervento) e due giorni dopo schierarsi contro l'arrestata che peraltro ha 10 giorni di ospedale come prognosi. E non sarà mai lo schiaffo dato al segretario di ArciGay a cambiare le cose. Avete presente il Grande Fratello di 1984? La storia si riscrive ogni giorno, a seconda delle convenienze. Ma così che fiducia dare a un'associazione che si comporta in questo modo? Ecco la mia risposta a Mancuso.

Egregio, dopo aver ricevuto la sua email mi sento in dovere di risponderle. Vede Signor Presidente (o segretario, a me i titoli onorifici altrui non mi hanno mai impressionato) Lei si sta rivolgendo a una persona libera. Si, libera, in quanto non stipendiata da nessuno, neanche da GayTV, per scrivere quello che pensa. E io penso che Luxuria, che in passato ho aspramente criticato, abbia fatto un bellissimo intervento, che la Di Folco avrebbe molto da insegnare a tutti noi quando sale sul palco a parlare di diritti e che il suo intervento sia da criticare. E così, come due settimane fa l'ho difesa a spada tratta nel forum di GayTV da un utente che dava del mafioso e inutile all'ArciGay proponendo nella mia risposta con il massimo sarcasmo di introdurre in Italia la stessa legge che c'è in Iran che vieta gli assembramenti con più di 5 o 6 uomini (non ricordo), oggi la critico apertamente. Premesso che la critica è sul suo operato ufficiale e non sulla persona di Aurelio Mancuso di cui nulla so, la critico perchè Lei, come presidente, o segretario che sia, di ArciGay mi ha deluso. Si, deluso. Deluso tre volte. La prima perchè il suo intervento, che doveva essere un intervento politico, non era all'altezza di quello della sua collega di ArciLesbica per il quale mi tolgo tanto di cappello. E questo non significa che ArciLesbica e GayTV complottano contro i gay, mi creda. La seconda perchè dal leader dell'associazione gay più vasta d'Italia ci si aspettava annunci su molte cose che non sono arrivate. Le faccio un elenco veloce: - una seria e efficacia campagna di prevenzione e informazione per le STD (le ricordo che nei suoi locali i preservativi sono ancora un optional nascosto e non una presenza costante e gratuita: chi ne risponde se non lei che è presidente dell associazione di questi locali?) - una serie di iniziative a livello parlamentare per avviare un dialogo difficile e forse impossibile con le forze di governo per chiedere un minimo di interventi legislativi a tutela dalle discriminazioni e per i diritti delle coppie di fatto - un appello fatto di umiltà e coraggio per creare un coordinamento nazionale tra le varie associazioni glbt e i media a tematica glbt per creare eventi e campagne culturali per cambiare la testa di questo paese - una spiegazione chiara di questa storia dei matrimoni a ottobre che sembrano l'ennesima messa in scena di tanti assessori che uniscono coppie senza alcun valore legale. Tanto che in Italia nemmeno l'Istat rileva le coppie di fatto omo e etero. Potrei continuare, ma non credo serva. Sa, Lei ha dato l'impressione (e questa è la terza causa) di voler fare tutto da solo, di ritenere che ArciGay sia l'unica e la sola titolata a parlare per i milioni di gay e lesbiche di questo paese per investitura divina, che le altre associazioni non contino un cazzo.

NON E' COSI'. Siamo milioni, di cultura superiore alla media e pensiamo con la nostra testa. E quando troviamo giusto criticare, lo facciamo. Anche verso Lei. Reato di Lesa Maestà, Forse, ma si ricordi che solo due settimane fa l'ho difesa a spada tratta, Lei e la sua Associazione e non se ne è nemmeno accorto. Per tornare al suo intervento, finisco con due osservazioni. La prima è che lei a livello umano ha comunicato a noi che la ascoltavamo una rabbia impotente e una arroganza del tutto fuori luogo. Non si pretende qualcosa dalle autorità di polizia, come le ho già scritto, ma si chiede il rispetto della Legge. Io non so se la Signora Bertozzo arrestata fosse colpevole di qualche cosa o se fosse una manovra per scaldare gli animi e dare una prova di forza. Ma di sicuro non serve fare annunci di forza se poi questa forza non la si ha davanti alle autorità. E questo fa il paio con le sue minacce di querela per l'utente che dice ArciGay mafiosa. Ora la minaccia è proprio l'ultima risposta che doveva dare e credo se ne renderà conto anche lei del perchè. Vede Signor Mancuso, è facile, troppo facile usare la forza bruta con i deboli o con chi dissente, o non usa la testa per ragionare. Vorrei che questa capacità la esprimesse invece verso coloro che tengono in scacco milioni di cittadini glbt rendendo la loro vita un inferno. Da lei l'anno prossimo mi aspetto un discorso fatto di visione e di speranza e impegno e iniziative concrete. Se le serve un ghost writer mi offro volontario. Di rabbia e di impotenza e di arroganza, ne vediamo già fin troppa nelle nostre vite quotidiane. E si ricordi: I segretari (e i presidenti) passano, ma noi siamo sempre qua fermi. Sperando di poterla applaudire presto.
Giorgio Lazzarini.
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Ndr. Bhe se Mancuso non ci fa una nella figura anche i redattori di Gay.tv non è che svettino ed anche la "Fata" Lazzarini rientra in questi parametri...
Scoprire oggi, quando ormai lo sfascio e la catastrofe sono evidenti, che le gestioni Del Giudice e Mancuso hanno portato al dissolvimento politico dei gay, lasciatelo al popolino disimpegnato e non a chi ha un osservatorio privilegiato qual'è quello di un giornalista. Ma quante banalità e come è caduto in basso il povero movimento o quel che ne resta grazie ai suoi rappresentanti ed ai pennivendoli come diceva la buon'anima Carmelo Bene .

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