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venerdì 4 luglio 2008

Bolognapride e polemiche a colpi di lunghissimi documenti. L'ultimo è del comitato organizzatore.

(Redazione) Ormai è guerra di documenti che, secondo l'estensore, rafforzano o smorzano le varie polemiche. Documenti lunghissimi e prolissi che certamente sono stati stilati con partecipazione e sudore in queste giornate di mezza estate. Documenti che spiegano, giustificano, accusano, difendono e che, a parer nostro, non portano nulla di nuovo alla discussione e che non entrano nel merito del disagio accumulato in questi anni di incompetenze, sciatto dilettantismo e mediocre governo del movimento Glbt.
Un movimento unitario che raccolga tutte le varie voci e correnti ideali e culturali del nostro paese, in sostanza non esiste e quello che esiste, a sinistra, nei fatti, diviso e lacerato.
Come si dice, si preferisce aggirare il problema ed utilizzare frasi fatte, slogan, ecc. ecc. Insomma, al solito tanta "bigiotteria"...


Tra Bologna e Catania.

(Arcigay) Con questo documento il Comitato Bologna Pride intende fare chiarezza su fatti, parole e intenzioni che dalla serata conclusiva del Bologna Pride a oggi si sono susseguite attraverso documenti, email, blog e strumenti di varia natura, dando luogo a interpretazioni e posizionamenti che vanno ben oltre gli accadimenti di sabato 28 giugno.

Desideriamo innanzitutto tenere separati in modo netto la vicenda che ha visto coinvolta Graziella Bertozzo e l’azione di Facciamo Breccia sia sul palco sia dopo il pride.

Posto che:

il Comitato Bologna Pride, come è ovvio, anche se, visto il tono di alcuni interventi degli ultimi giorni, evidentemente serve ribadirlo, possiede e si assume ogni responsabilità politica e organizzativa del pride verso terzi e non mette in discussione che l’intervento della polizia nelle manifestazioni di movimento debba essere assolutamente scongiurato, cercando, per quanto possibile, a meno di non correre rischi per la propria incolumità, di sciogliere le divergenze che sorgono, attraverso la dialettica politica;

la presenza della polizia e la sua collocazione, all’interno di un contesto di manifestazione, è imposta dalle norme di pubblica sicurezza, come noto a chiunque abbia mai organizzato una manifestazione, e il potere di contrattazione dell’organizzazione è limitatissimo, attenendo solamente ad aspetti logistici del corteo e non incide minimamente sul modo con cui l’autorità pubblica decida di controllare la manifestazione; ... continua

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1 commento:

Ulisse ha detto...

Bisogna rinnovare completamente gli organici delle associazioni. Via il vecchio che non ha saputo fare niente e continua sulla stessa strada e spazio a chi ha voglia di dialogo, collaborazione e voglia di fare non solo di scrivere.