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venerdì 4 luglio 2008

I gay village al posto delle feste de L'Unità. Dopo Roma tocca a Padova.


Padova come Roma: La kermesse sarà allestita in corso Australia.
Gay Village per tutto agosto all’ex Foro Boario
Musica, teatro, mostre, ristorazione e tanti ospiti a sorpresa: Patty Pravo madrina d’apertura. Zan. «Una grande festa aperta a tutta la città senza steccati di sorta» dice il leader di Arcigay «e spero di vedere tantissime famiglie con i loro bambini».

(Filippo Tosatto - Il mattino di Padova) L’8 giugno di sei anni fa il Padova Pride cambiò, in modo irreversibile, il rapporto tra la città e la comunità omosessuale, strappando quest’ultima a un ruolo di semiclandestinità e assicurandole diritti di cittadinanza a lungo negati. Ora l’Arcigay - forte di 5 mila soci e di una rappresentanza istituzionale - lancia un nuovo segnale forte e annuncia un mese di festa, cultura, svago, dibattiti, spettacolo: è il Padova Gay Village e si svolgerà dall’1 al 31 agosto nei vasti spazi dell’ex Foro Boario, in corso Australia. E’ la seconda iniziativa del genere in Italia, preceduta soltanto dal maxi Village romano nel parco del Ninfeo.
«Ci pensavamo da tempo perché un evento di questo genere richiede uno sforzo straordinario rispetto alle nostre risorse e un grande impegno di volontariato», è il commento di Alessandro Zan, consigliere comunale indipendente e presidente veneto di Arcigay «noi pensiamo a una grande festa popolare, senza etichette né steccati. Ci sarà, naturalmente, attenzione alle battaglie per i diritti civili, ma proporremo soprattutto musica, teatro, spazi espositivi, spettacoli, ristorazione. Insomma, una nuova opportunità di svago rivolta a tutti i padovani. Nelle prossime serate d’agosto vorrei vedere passeggiare tra i nostri stand tante famiglie con i bambini al seguito, come avviene da anni al Village di Roma».
Le trattative con l’amministrazione comunale per la concessione dell’ex Foro Boario sono in fase avanzata. Gli unici ostacoli da superare (se così si possono definire) riguardano la compatibilità degli orari della rassegna e del suo livello di decibel rispetto alle norme di legge. Un iter comune a tutte le manifestazioni all’aperto in spazi pubblici. In questo senso, gli uffici tecnici di palazzo Moroni stanno svolgendo gli accertamenti del caso - e la risposta definitiva è attesa entro una decina giorni - ma lo stesso Zan valuta l’atteggiamento degli amministratori e del sindaco Flavio Zanonato come «ispirato a spirito di disponibilità e collaborazione». In altre parole, la concessione (magari con qualche aggiustamento di carattere tecnico in corso) sembra scontata. E l’ultimo incontro in municipio, presente anche il giovane leader padovano di Arcigay Claudio Malfitano, ha dissolto ogni dubbio residuo.
Filtra anche qualche anticipazione sugli ospiti di Padova Gay Village 2008. Madrina d’apertura, salvo sorprese, sarà Patty Pravo col suo fascino allusivo; e tra gli spettacoli in programma c’è un monologo teatrale di Paola Cortellesi, attrice di culto dopo il successo travolgente della piéce «Gli ultimi saranno gli ultimi». Spazio anche alla politica, un po’ anticonformista però, con due rifondaroli su tutti: il presidente gay della Regione Puglia Nichi Vendola e la trans Luxuria, deputato uscente.
«Vogliamo stare insieme, divertirci, conoscerci, discutere», riflette Zan «perché questa, a differenza del Pride, non sarà una manifestazione di orgoglio omosessuale ma una festa di popolo che Arcigay apre a donne e uomini, giovani e anziani, omo ed etero. A tutti insomma. A Padova ora possiamo farlo perché questa città, la prima d’Italia a introdurre l’anagrafe delle coppie di fatto, ha acquisito grande maturità sul terreno dei diritti civili. E gli steccati ideologici, i pregiudizi di ieri, oggi sono estranei alla coscienza della stragrande maggior parte dei cittadini».
Ultimi, ma non ultimi, i finanziamenti. Per allestire un mese di serate, occorrono fondi adeguati. I contatti con gli sponsor sono già a buon punto e i primi risultati vengono definiti «soddisfacenti».

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