Presentata una interrogazione per chiarire che ''il diritto comunitario non puo' modificare il regime interno di famiglia, convivenze more uxorio e unioni omosessuali''.
(Ansa) Il diritto comunitario non e' competente in materia di diritto di famiglia dei singoli Stati Ue e quindi nell'equiparazione della famiglia con le convivenze e le unioni omosessuali.
Mario Mauro (Fi), vicepresidente del Parlamento europeo, chiede al Consiglio di confermarlo, in un'interrogazione riguardante un caso attualmente all'esame della Corte di giustizia europea.
Sollevato da un cittadino tedesco il dossier chiede se sia in contrasto col diritto comunitario il mancato riconoscimento di una pensione di reversibilita' ad un componente di una coppia omosessuale registrata.
Nello scorso settembre l'avvocato generale della Corte ha dato ragione al richiedente.
''Al di la' del merito della questione, i Trattati su cui si fonda l'Ue lasciano il regime di famiglia, convivenze more uxorio e unioni omosessuali alla competenza degli Stati membri, come conferma anche l'art. 9 della Carta di Nizza'', rileva Mauro, citando una dichiarazione sottoscritta da numerosi giuristi italiani ed europei per evidenziare ''la pericolosita' di attribuire in via giudiziaria all'Ue settori ulteriori rispetto a quelli previsti nei Trattati e tanto delicati, sottraendoli alla competenza degli Stati''.
Per questo Mauro chiede, nel caso in cui la Corte accogliesse le indicazioni dell'avvocato, se il Consiglio intenda modificare la direttiva Ue per chiarire che ''il diritto comunitario non puo' modificare il regime interno di famiglia, convivenze more uxorio e unioni omosessuali''.
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