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mercoledì 9 gennaio 2008

Sesso e corruzione, scandalo in Grecia. Una "bomba" politica sta travolgendo il governo di Caramanlis.

Coinvolti il segretario generale del ministero della Cultura greco Zachopoulos e la sua ex segretaria, Eva Tsekou.

(Francsco Tortora - Il Corriere della Sera) Sesso, video compromettenti e corruzione politica. Sono i protagonisti dell’affaire che da quasi un mese tiene sotto scacco il governo greco e che coinvolge una delle personalità più in vista del panorama politico ellenico, il segretario generale del ministero della Cultura greco Christos Zachopoulos e la sua ex segretaria, la trentaquattrenne Eva Tsekou. La vicenda che all'inizio sembrava «solo» un classico scandalo sessuale, grazie a diverse inchieste dei media ellenici, si è presto trasformata in una vera «bomba politica» che sta mettendo in ginocchio il governo conservatore guidato da Costas Caramanlis

SCANDALO - Tutto è iniziato lo scorso 19 dicembre con le dimissioni a sorpresa del segretario generale Christos Zachopoulos. Il corpulente politico cinquantaquattrenne aveva motivato la sua uscita di scena con generici problemi di salute. Il giorno successivo, però, lo stesso Zachopoulos tentava il suicidio gettandosi dal 4 piano della sua abitazione di Atene. Ancora oggi è ricoverato in ospedale e si trova in una situazione estremamente critica.

STAMPA - Dopo il tentativo di suicidio la stampa ellenica ha cominciato a indagare sulla vita privata di Zachopoulos e ha scoperto che la sua ex collaboratrice Eva Tsekou, dimessasi da poco più di un mese dalle sue funzioni, aveva cercato di ricattarlo con l'aiuto di due avvocati: la donna, a cui il suo Zachopoulos aveva rifiutato di concedere un lavoro a tempo pieno nel ministero della Cultura, chiedeva 200mila euro in cambio del suo silenzio su documenti compromettenti tra cui alcuni dvd a sfondo sessuale i cui protagonisti erano proprio l'ex segretario generale e l'avvenente collaboratrice. La Tsekou è stata arrestata lo scorso 24 dicembre per «estorsione» e «incitamento al suicidio». L'ultimo capitolo tragico di questa storia è di qualche giorno fa: uno dei due avvocati della Tsekou, implicato nella storia del ricatto, si è gettato sotto un camion lo scorso 4 gennaio restando gravemente ferito.

GOVERNO ELLENICO - Il governo del premier greco Caramanlis in un primo momento si è giustificato parlando di un dramma privato. Ma ben presto, anche grazie alla fuga di notizie giudiziarie, la stampa ellenica ha scoperto una vera e propria storia di corruzione politica: il segretario Zachopoulos, secondo i media greci, avrebbe gestito in modo illecito sovvenzioni europee e avrebbe svenduto terreni che si trovavano vicino alle zone archeologiche più famose della Grecia. «Zachopoulos aveva il potere di decidere sul declassamento di siti archeologici per favorire imprenditori amici» conferma una fonte anonima al Times di Londra. «In passato egli ha preso numerose decisione che sono apparse quantomeno controverse».

CALO DEI CONSENSI - Naturalmente lo scandalo ha fatto precipitare i consensi del governo conservatore Caramanlis che proprio della lotta alla corruzione aveva fatto il suo cavallo di battaglia durante le ultime elezioni politiche. A essere offuscato è anche il prestigio e la moralità del ministero della Cultura che recentemente aveva ottenuto grande consenso per aver portato avanti una patriottica e tenace battaglia per il ritorno in Grecia degli antichi e splendidi marmi del Partenone custoditi nel British Museum di Londra da oltre 150 anni.

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